Il Taranto ai Raggi X, l'attacco fa scintille. Bova e Lanzolla muro invalicabile

PORTIERE: Aiutato dal grande lavoro del reparto difensivo organizzato in maniera perfetta, Cavalli non soffre quasi mai gli attacchi del Gravina, che insiste poco nonostante le buone potenzialità dell'organico. Il portiere classe '99 nato a Busto Arsizio, sembra stia migliorando dopo l'inizio un po' incerto avuto tra i pali della porta rossoblu, dimostrando più fiducia soprattutto nelle uscite.

DIFESA: Il lavoro maniacale di mister Panarelli per il raggiungimento della perfezione nel reparto difensivo sta dando man mano i suoi importanti frutti. Pelliccia e Ferrara coprono molto bene sulle fasce, il primo in particolare, nonostante abbia contro un esterno d'attacco molto insidioso come Chiaradia, che è spesso costretto a ripiegare indietro, rallentando la manovra. Non sbagliano e non concedono nulla, allo stesso tempo, Bova e Lanzolla, entrambi sempre attenti, dominatori della trequarti difensiva, sia sulle palle alte che sulle azioni costruite in manovra dalla squadra gialloblu. In particolare, sorprende, ormai non più di tanto, la capacità di Lanzolla nell'uscire senza difficoltà palla al piede, creando superiorità a centrocampo. L'ingresso di Miale è fondamentale per il raggiungimento del risultato senza prendere alcun rischio, grazie soprattutto alla sua prestanza fisica.

CENTROCAMPO: Ancora assenti Manzo e Marsili, a causa della sospensione del match di Fasano, Panarelli schiera nuovamente in mediana la coppia Massimo-Bonavolontà che bene aveva fatto nello spezzone di gara giocato in terra brindisina e molto bene fa per tutta la durata della partita contro il Gravina. Massimo è un tuttofare: recupera, accorcia, imposta e dà brio al centrocampo rossoblu; identico atteggiamento da parte del sorprendente under Angelo Bonavolontà, che ha dimostrato di poter essere schierato più spesso titolare in campo, dato che le sue qualità non hanno nulla da invidiare a quelle degli altri interpreti di centrocampo dei quali Panarelli dispone. Con l'ingresso di Gori e Guadagno, poi, il mister fornisce un'ulteriore alternativa valida che, in caso di emergenza, può essere sfruttata con sicurezza. Gli under sono in gran forma ed in più hanno voglia di mettersi in luce, è per questo che va data fiducia a questi ragazzi.

TREQUARTI: Grazie all'utilizzo della carta under in mezzo al campo, Panarelli ha l'opportunità di sperimentare un attacco completamente over, più incisivo e completo, grazie alla capacità di Oggiano e Di Senso sulle fasce di rendersi pericolosi in qualsiasi momento. Proprio Oggiano, nominato da noi migliore in campo, è protagonista di una pregevole prestazione, nella quale realizza un goal e un assist, prende una traversa e semina il panico quando la palla è fra i suoi piedi. Meno pericoloso Di Senso, chiamato spesso a dare una mano in fase difensiva, che non riesce a dare un'impronta significativa al suo match. Funambolo, a tratti in sordina, come d'abitudine, Stefano D'Agostino, che tira fuori dal cilindro una magia di quelle che difficilmente si vedono in categorie come la D: stop orientato a seguire, difensore per terra e portiere spiazzato. Un goal che vale il 3-0 per il Taranto, ma che per la piazza e per il gruppo significa consapevolezza di forza e unità di intenti, proprio come dichiarato più volte dal mister. Da segnalare l'ingresso di Ancora, poco utilizzato finora, che, schierato punta, sfiora il goal ed è ancora in cerca di riscatto.

ATTACCO: Un lupo solitario, che ulula e abbatte la preda nel momento più opportuno. È questa l'arma vincente di Ciro Favetta, che realizza la sua 4° rete in campionato con un colpo di testa che sgretola in partenza le speranze del Gravina. Ancora non al meglio della condizione, a causa di qualche acciacco, non si ferma mai e fa reparto da solo, creando sempre superiorità numerica con la sua capacità di far salire la squadra. Serve, però, una riserva che possa far rifiatare questo ragazzo, ma che non debba farlo rimpiangere dal pubblico, ormai innamorato ed anche ricreduto rispetto allo scetticismo iniziale che vigeva sull'attaccante napoletano.

PANARELLI: È il vero artefice di questo capolavoro, arrivato grazie alla costanza ed alla grinta infusa al gruppo, ormai consapevole, giorno dopo giorno, di essere candidato alla vittoria finale di questo campionato. Il modulo più congeniale alla rosa a disposizione è il 4-2-3-1 e Panarelli questo l'ha ben capito, ma la voglia di cambiare a partita in corso al mister tarantino non manca mai. Infatti, come di consuetudine, passa al 3-5-2, con l'inserimento di Miale e Carullo, che permettono al Taranto di mantenere stabile il risultato ed il controllo della gara. Le scelte del mister si stanno rivelando quasi sempre vincenti e si spera che possano continuare ad esserlo per il seguito della stagione.

Simone Pulpito