Sebastian Di Senso, maratoneta dai polmoni "super"

foto Mitidieri
L'arrivo di Panarelli, dopo la gara di Coppa contro il Nardò, mischiò, le gerarchie della squadra rossoblu e, nel contempo, la rosa ampia fu ulteriormente allargata a seguito di ritocchi espressamente voluti dal neo mister. Gli arrivi furono il portiere Pellegrino, con il successivo sacrificio del belga van Brussel (passato nel frattempo alla Massese) e Sebastian Di Senso, pupillo di Panarelli, per averlo avuto come atleta ad Altamura, nel periodo di permanenza del buon Luigi, in terra murgiana. Arrivato in punta di piede, al suo posto, il titolare effettivo era Fabio Oggiano, in quanto il giocatore sardo le caratteristiche di corridore a perdifiato, le aveva già manifestate lo scorso anno nella Cavese. 

Una volta entrato in squadra, anche in funzione di staffetta con Oggiano, sulla fascia destra, Sebastian è uno degli atleti più temuti, per la sua dinamicità, la sua ampia autonomia e, come domenica scorsa, quando viene sostituito è dovuto alla spia della riserva che si accende nei suoi polmoni. Il suo capolavoro, al momento, è stato la gara di Cerignola, dove oltre a non essersi risparmiato, come al solito, sulla punizione diretta nel primo tempo è stato anche baciato dalla fortunata deviazione che gli ha permesso di far passare in vantaggio il Taranto e comunque mantenere il momentaneo successo, grazie alle sue scorribande di fascia. Panarelli, pur riconoscendo che nella sua rosa non vi sono titolari e riserve, molto spesso si affida a lui, tenendo conto delle sue caratteristiche e qualità comunque , secondo gli schemi dell'avversario, in una staffetta classica, proprio con Oggiano.

Mercoledì, ad Altamura, nonostante la figura di ex, grandemente rimpianto dal suo vecchio pubblico, nel primo tempo ha suggellato la prestazione suggerendo l'azione che ha portato in goal D'Agostino, poi nella ripresa, il gran lavoro operato nella frazione iniziale, lo ha lentamente rallentato, tanto da essere in debito di ossigeno, considerando che eravamo 10 contro 11, peraltro in trasferta. Questo tutto cuore e fiato, lo ha fatto diventare un beniamino della tifoseria che però si attende altre maiuscole prove valide a portare il Taranto, all'alloro finale con periodo stabilito nel mese di maggio 2019. 

Arrivato a Taranto, per essere stato esplicitamente richiesto dall'attuale mister, è stato apprezzato subito dalla tifoseria per l'attaccamento che fa di lui un'atleta tutto cuore che esce dal terreno verde con la maglia intrisa di sudore pochè la sente una seconda pelle, nonchè si mette, umilmente, al servizio dei compagni, interagisce col reparto avanzato, non disdegna di ripiegare e sostenere la linea difensiva, diventa collante tra i reparti, ma soprattutto, quando può agisce da guastatore tra le linee avversarie. Domenica prossima, nel match interno con il rognoso Gelbison (club di Vallo della Lucania, in provincia di Salerno), salvo ribaltamenti e ripensamenti del mister rossoblu, sarà in campo per svolgere il suo ordinato compito e rendere, assieme ai compagni più avanzati, difficoltosa la fase difensiva ospite. 

Le sue invenzioni potranno essere utili a scardinare il prevedibile muro che sarà eretto a difesa del portiere, ultimo baluardo dei salernitani. Di Senso, assieme a Favetta, D'Agostino,rappresenterà l'ago della bilancia per centrare il risultato e continuare nella caccia alla lepre Picerno, ora distante quattro punti (ma con un match in più disputato). Aspettiamo tutti quanti, la gara allo Iacovone, convinti che la bontà della rosa,ed anche le indiscusse qualità di Di Senso, potranno portare in carniere altri tre punti fondamentali nella corsa alla serie superiore. 

Fabrizio Di Leo