Taranto, contro il Gravina la migliore prestazione

Quello visto allo Iacovone domenica scorsa è stato il miglior Taranto della stagione, per prestazione, per risultato e per intensità in tutto l'arco dei 95 minuti di gioco. Per risultato, perché i rossoblu hanno meritatamente e nettamente vinto per 3 a 0, mai mettendo in discussione lo score e il divario con il Gravina dell'ormai ex trainer Di Meo (esonerato nella giornata di ieri). Per intensità, perché il Taranto finalmente non ha avuto cali di gioco e di energie nervose, non prestando mai il fianco all'avversario e non concedendo loro nemmeno un briciolo di occasione per rimettersi in carreggiata. Cosa che, invece, in altre occasioni era successo per diverse volte, andando poi a mettere in discussione la partita e macchiando prestazioni altrimenti più continue. 

Eppure la partita non era delle più facili. Veniva dopo due gare sfortunatissime, quelle giocate con l'Andria in casa (prima sconfitta in campionato, immeritatamente e sotto il diluvio) e quella dei "39 minuti" disputati prima che l'arbitro si infortunasse al Curlo di Fasano, quando il Taranto conduceva per 1-0. C'era anche da considerare le assenze, quelle di Marsili e Manzo su tutte per squalifica. Non da meno quelle di Pellegrino (il cui infortunio pare protrarsi ancora un po'), di D'Alterio, di Salatino (dovrebbe recuperare fra una settimana), di Diakitè (lungodegente). E poi c'era da verificare la reazione nervosa della squadra. Ed effettivamente i risultati sono stati ampiamente soddisfacenti. 

La partita ha subìto una svolta favorevole dopo il cambio di posizione di Oggiano per Di Senso. Il primo, ispiratissimo, con il mancino, suo piede naturale, crossa con il compasso trovando l'inzuccata vincente di Favetta che trova il tempo all'ex Riccio ed insacca alle spalle di Loliva. Il Taranto poi continua a spingere nella prima frazione di gioco, arrivando ancora più volte vicino alla rete, prima con Oggiano (tremendo incrocio dei pali), e poi subito dopo con Favetta (che rischia di ripetersi di testa su cross di Di Senso). 

Nella ripresa ti aspetti il Gravina, ma sono ancora i padroni di casa a fare appunto la voce grossa e a dettare tempi e azioni da gioco. Il Taranto non dà mai l'impressione di perdere di intensità e, anzi, trova il raddoppio con la meritatissima rete di Oggiano, il migliore in campo e ancora una volta con un cross dalla fascia opposta: è la volta di Pelliccia che, servito da Di Senso, si invola sulla destra e dal fondo fa partire un insidioso cross, la difesa del Gravina non libera e la sfera termina invitante dalle parti dell'accorrente Oggiano, il quale colpisce fortissimo di collo esterno sinistro bucando letteralmente la porta da pochi metri. 

Se ci fermiamo un attimo e rivediamo più volte l'azione, possiamo apprezzare, oltre al gesto tecnico, la padronanza dei propri mezzi da parte dell'esterno rossoblu al momento della realizzazione. In condizione mentali diverse quella soluzione, il tiro di prima intenzione al volo con quella forza, non sarebbe stata scelta. Questo denota una serenità importante nell'animo della squadra e che fa ben sperare sicuramente per il futuro. Il Taranto poi, come ci ha abituato (bene) Panarelli, sa cambiare pelle e modulo in corso d'opera. Si passa, infatti, alla difesa a tre con Miale inserito come terzo di difesa. 

La squadra diventa ancora più compatta e blocca del tutto ogni velleità del Gravina, sopratutto in mezzo al campo. Che a dire il vero sbanda paurosamente e perde la bussola, a fine gara, con la rete del definitivo 3a0 di D'Agostino. Inutile raccontare il gesto, da categorie superiori, del capitano di giornata. Un gol bellissimo che fa esplodere di gioia i circa tremila tifosi allo Iacovone. E che fa iniziare la festa dagli spalti. Il Taranto infine sfiora ancora la rete con i nuovi entrati Ancora e Gori che però non trovano fortuna nelle loro rispettive conclusioni. 

La bella vittoria del Taranto si chiude tra gli applausi del pubblico che poi si manifestano nell'abbraccio finale tra tifosi della Curva e squadra, nelle immagini che tutti noi abbiamo visto e rivisto sui social. E forse è questa la miglior fotografia del momento. Il Taranto finalmente ha ripreso ad essere un'unica cosa tra tifosi e squadra. Erano anni che non si vedeva, d'altronde, la squadra chiamata sotto la Curva Nord a festeggiare e ballare insieme una bella vittoria. 

Il Taranto ha ripreso a rappresentare orgogliosamente i valori della maglia rossoblu. E il merito va tutto a tutte le componenti che rappresentano il Taranto: squadra, società, staff tecnico e tifoseria. Sì, proprio quella tifoseria così martoriata negli ultimi decenni, che ancora affolla i gradoni dello Iacovone, ancora si emoziona ai gol dei propri beniamini e che mai mancherà di dare l'apporto alla maglia.

Paolo Fine