Taranto, quando la tifoseria rossoblu incute timore

foto Franco Capriglione
Le dichiarazioni degli avversari dei rossoblu, alla vigilia dei match allo Iacovone, vertono su due aspetti fondamentali, tali da incutere timore reverenziale o addirittura spaventare gli stessi. Le dimensioni del campo, a cui la maggior parte di team avversari non sono abituati, in quanto i loro impianti sono modesti, sia nelle dimensioni che nella qualità del green. La tifoseria, per quello che per anni abbiamo esportato con immagini, video, nonchè descrizioni di coloro che sono venuti a Taranto, è l'aspetto che in un certo senso preoccupa gli avversari, perchè la disamina è molto dettagliata. Innanzitutto, il pubblico dello Iacovone, attualmente anche per la serie D , è numeroso, caloroso, ma principalmente competente, soprattutto capace di caricare la squadra, ma anche con le sue manifestazioni di tifo riesce a creare pressione sulla formazione ospite. 

I calciatori giovani, gli under, sono coloro che più risentono di questo clima da serie superiori, in quanto, già al cospetto di una squadra quale quella tarantina, forte di suo, tecnica , al di sopra della media del girone o forse in linea con poche altre negli altri otto gironi, quantitativamente importante (attualmente composta da ben 27 atleti), questi virgulti, già uscendo dal tunnel, sotto la Nord, hanno i brividi nel constatare la presenza di tanti tifosi, di appoggio alla squadra jonica. Lo stesso Dell'Oglio, tecnico in seconda del Gravina, domenica scorsa ha tracciato quello che dall'esterno si percepisce, ovvero che l'arma in più del Taranto è il suo pubblico. Infatti, lo Iacovone, da sempre è stato il fortino dei rossoblu, qui si sono costruiti tanti campionati e belle stagioni (notoriamente siamo stati più deboli in trasferta), ma come non ricordare lo stadio pieno in occasioni importanti, quali i confronti, nel passato, con il Matera dell'allora Colummella, l'Andria di Favarin, la Virtus Francavilla del patron Magrì e del tecnico Calabro, ma la scorsa stagione, le gare con il Cerignola e poi con la Cavese, dove sempre la tifoseria, ha letteralmente spinto la squadra a conquistare la vittoria o comunque a recuperare il risultato. 

Per gli avversari, la tifoseria, incuterebbe anche una pressione psicologica sulle terne arbitrali, ma questa leggenda "metropolitana" è stata sempre smentita negli ultimi anni, ovvero da quando siamo ripartiti dalla serie D, dopo l'epoca D'Addario. Molto spesso infatti gli arbitri, per mostrare le loro capacità di resistenza psicologica sono "andati" contro la stessa tifoseria, fischiando in maniera integerrima e con la massima severità, ovviamente influendo nelle decisioni, tant'è vero che, per esempio, in casa non vengono assegnati rigori, molto spesso su falli clamorosi, probabilmente per dimostrare la loro scafatezza, imperturbabilità, associata alla riconosciuta insindacabilità. La tifoseria, ormai matura, competente, educata e sportiva, non fa una piega e si limita, questo sì, ad incitare i propri beniamini per tutto l'arco dell'incontro, a disapprovare con fischi l'operato arbitrale se ritenuto determinate, però al termine, come accade da un paio di settimane, la squadra festeggia e ringrazia i tifosi, con un rito quasi ancestrale, inginocchiandosi, quindi su invito dei supporter, si rialza e salta, con gli atleti che si tengono per mano, quasi per esorcizzare la tensione accumulata. 

Domani la Gelbison di Vallo della Lucania, avrà lo stesso effetto già subito dai precedenti team giunti allo Iacovone, e i tesserati che hanno rilasciato dichiarazioni, Davide Evacuo, fratello di Felice e l'ex Tandara, hanno rimarcato la difficoltà del match per l'obbiettiva forza del Taranto nonchè la carica che la tifoseria locale trasmette alla squadra jonica, tale da consentirle di superare ogni ostacolo per centrare il risultato pieno. Non servono gli appelli, usuali in queste occasioni, ma nel match con i salernitani, i tifosi dovranno dare il massimo affinchè la rincorsa alla lepre Picerno possa continuare, in previsione dei successivi incontri, esterni di Nardò e Fasano, ulteriori banchi di prova sulla tenuta complessiva di squadra. A tutti buona gara e forza Taranto, sempre. 

Fabrizio Di Leo