Taranto, tutto concentrato tra campo e mercato

Il mese nero di Novembre è messo alle spalle: la vittoria sul Francavilla in Sinni di Ranko Lazic segna il ritorno alla vittoria della squadra di Luigi Panarelli. E se le prestazioni non erano mai mancate (eccetto il secondo tempo a Nardò), a far rumore era invece la casella vuota delle vittorie sul tabellino delle ultime partite. Il Taranto raccoglieva gli applausi degli avversari, il gradimento del pubblico, ma questo non combaciava con i bottini ottenuti nelle ultime quattro partite: tre pareggi e una sconfitta. 

Al quinto tentativo, contro la miglior difesa del campionato, i tarantini sono tornati alla vittoria e ai tre punti battendo i sinnici per 2 a 1. La partita è stata subito in discesa: al primo minuto è Di Senso a piegare i guantoni di Alvigini. Poi è solo Taranto. Un dominio territoriale e di gioco. La squadra di Panarelli trova la seconda rete con il "falso veterano" Salatino, lizzanese classe 99' in forza ai rossoblu, pronto a raccogliere un invitante assist di Favetta. Chiusa la prima frazione, nel secondo tempo il clichè non cambia: è il Taranto a fare la partita, mentre il Francavilla, smarrito, va spesso in affanno tentando di giocare a viso aperto, ma perdendo puntualmente il duello sia per organizzazione di gioco e sia nei duelli individuali. 

La differenza è palese. Il Taranto, però, soffre ancora di mancanza di cinismo. Le occasioni non vengono tradotte in gol lasciando un lumicino di speranza agli avversari. Che colpiscono e lo fanno con il suo miglior uomo, D'Auria, lestissimo a trovare un gol da cineteca. Rivederlo non stanca mai, i complimenti al ragazzo sono meritatissimi. Il Taranto, e sopratutto i tifosi, vedono i fantasmi del recente passato. Mancano, d'altronde, ancora venti minuti alla fine della partita. Si teme la frittata. Che, però, viene evitata grazie all'attaggiamento questa volta diverso dal solito del Taranto. I rossoblu intuiscono che non è il momento di difendersi, anche perché nelle corde di questo Taranto non vi è certo la capacità di gestire il risultato. 

E, infatti, continuano a spingere sull'acceleratore, sia per cercare la rete del 3 a 1 (che sarebbe stata meritatissima), sia per evitare ai lucani di creare sofferenze nella retroguardia ionica. La partita termina dopo 5 minuti di recupero. Il risultato, 2 a 1 per il Taranto, sta stretto al Taranto. Ma quello che importa sono i 3 punti, il morale e la prestazione ancora una volta importante. Nell'insieme della partita vanno registrati diversi aspetti. Detto che il Taranto continua a sciorinare un gioco molto propositivo, con trame di gioco apprezzabili, quello che esalta di più agli occhi degli osservatori sono le prestazioni degli under. 

Spesso messi sotto la luce dei riflettori per questioni negative, questa volta non possiamo esimerci dall'apprezzare la qualità dei più giovani del Taranto. In particolare c'è da sottolineare la continua crescita dei terzini, 99 e 2000, Ferrara e Pelliccia. Reattivi in fase difensiva, ordinati per senso tattico, propositivi in fase di spinta. Difficilmente superabili dall'avversario, difficilmente assenti quando c'è da accompagnare la manovra. Poi c'è dell'autore della seconda rete, Cosimo Salatino, un under già con i movimenti da veterano. Analizzando il gol, che ad una prima impressione sembra banale, si può osservare il movimento a tagliare in mezzo alla difesa avversaria, alle spalle dei centrali difensivi. Il passaggio di Favetta premia l'intuizione e la corsa di Salatino, che insacca facile e porta il Taranto sul momentaneo 2 a 0. Poi Guadagno, un ragazzone di diciotto anni con il fisico da corazziere. Duttile, tecnicamente valido, sempre pronto ad entrare a partita in corso. Sempre sul pezzo. Il suo è stato sicuramente apporto decisivo, come spesso accade. Una mano importante alla squadra quando questa stava un po' rifiatando. 

 Il Taranto si è dimostrato solido, mentalmente ha retto al periodo nero. La bontà della prestazione è stata la miglior risposta ai dubbi. L'impegno di tutti è sopra le righe, la qualità del gioco è una costante viva. Ma il Taranto dovrà tenere l'asticella dell'attenzione alta: il prossimo turno (probabilmente anticipato a sabato) contro il Granata Ercolano, in trasferta a Mugnano di Napoli, merita la massima attenzione. Il Taranto deve dare continuità, di risultato e di prestazione. La vetta è lontana sei punti e si chiama Picerno. Lo stesso Picerno sarà atteso mercoledì 12 Dicembre allo Iacovone. Infine, la trasferta di Pomigliano e il turno natalizio casalingo con il Sorrento per chiudere il girone di andata il 23 Dicembre. Il Taranto ha l'obbligo di guardare di partita in partita, di conquistare il massimo dei punti, per poter poi affrontare più serenamente il girone di andata. Nel frattempo il mercato invernale non prende sosta. 

Il Taranto domenica ha visto esordire Antonio Croce in luogo di Favetta. Il primo degli acquisti invernali del Taranto 2.0. Tra oggi e domani il Taranto ufficializzerà altri arrivi, la fisionomia della squadra non cambierà radicalmente, ma verranno aumentate le possibilità di scelta del suo allenatore. Il Taranto avrà più chances di variare in corso d'opera, o dall'inizio, a seconda delle possibilità della rosa e delle caratteristiche avversarie. Verranno, poi, colmate le mancanze di organico. Favetta finalmente potrà avere dei ricambi e la difesa si irrobustirà. Non ci resta che attendere.

Paolo Fine