Donatelli, "Tifosi, società e stampa devono remare dalla stessa parte"

Giuseppe Donatelli, indimenticato centrocampista e capitano del Taranto, nel quale militò per quattro stagioni, nello specifico una di C e ben tre di Serie B, si dice fiducioso per la lotta promozione ma a suo parere servirà l'aiuto di tutta la piazza:

"Tifosi, società e stampa devono remare dalla stessa parte per far sì che il Taranto torni tra i professionisti"

Il suo arrivo a Taranto coincide con il ritorno in Serie B, che anno fu?

Quando vinci in una piazza così importante è fantastico, naturalmente ho solo ricordi positivi. Il pubblico gremiva lo "Iacovone" ad ogni partita e ci ha letteralmente spinto alla promozione, il gruppo era unito e focalizzato verso il successo. Quando ci sono questi presupposti la vittoria è la conseguenza naturale. 


Nelle due stagioni successive arrivano due salvezze importantissime, cosa ricorda con più affetto?

Il ricordo che mi resterà impresso per sempre sono i diecimila Tarantini a Napoli in occasione dello spareggio per non retrocedere. Vincere al San Paolo con tutti quei tifosi al seguito fu una sensazione meravigliosa. Al ritorno ci accolsero a Massafra per continuare i festeggiamenti scortandoci fino a Taranto. Quell'anno fu strano perchè il girone d'andata non andò bene, mentre in quello di ritorno realizzammo una rimonta incredibile con una media punti da promozione in A.

Il suo addio avviene dopo una stagione difficile, che ha visto il Taranto retrocedere in C.

Quell'anno purtroppo non riuscii a dare il mio contributo, giocando pochissimo a causa di una pubalgia che non mi diede pace. Un problema rognoso che dovetti andare a curare a Milanello, restando per qualche mese lontano da Taranto. Quando rientrai la stagione era già compromessa e rimasi con l'amaro in bocca perchè avrei voluto dare l'anima per far salvare ancora una volta il Taranto e non deludere il fantastico pubblico di Taranto. 


Anche ora, nonostante la categoria, il calore del pubblico non manca.

Non mi sorprendo di questo e seguendo ancora adesso l'andamento del Taranto ho potuto constatarlo personalmente. Il colpo d'occhio che offre lo "Iacovone" non è facile da trovare altrove, neanche in  Serie A. Ho visto che contro il Cerignola la curva era piena, questo fa capire quanto la piazza di Taranto sia innamorato del calcio e della propria squadra. E' un fattore importantissimo e posso sottoscrivere che aiuta tanto i giocatori a conquistare la vittoria. So che domenica scorsa la trasferta è stata vietata ai nostri tifosi, perchè li considero ancora miei tifosi (ride n.d.r.), ma ho visto i video del saluto alla squadra prima della partenza. Fanno comprendere esattamente quanto sia viscerale l'attaccamento dei supporters rossoblu. 


Come valuta il Taranto attuale?

Da quello che ho potuto vedere mi è sembrata una formazione determinata e ben messa in campo. I ragazzi ci mettono il cuore, trascinati dal magnifico pubblico che anche in Serie D continua a seguire in maniera massiccia la squadra. Fare otto vittorie consecutive è raro ed è sintomo di un gruppo con una mentalità vincente e con tanto talento, una rosa ben costruita che ha dimostrato di poter vincere il campionato nonostante non sia in vetta alla classifica a causa di qualche punto perso nel girone d'andata. Mi auguro davvero che arrivi questa agognata promozione e per far sì che ciò avvenga serve l'aiuto di tutti. Tifosi, società e stampa devono remare dalla stessa parte per far sì che il Taranto torni tra i professionisti.

Gabriele Campa