Il pareggio di domenica ha fatto scatenare subito, svanita la naturale amarezza per la mancata vittoria, compensata dalla rasoiata di Marsili, il toto punti, esercizio ritenuto necessario per rinvigorire le convinzioni in ottica dello striscione d'arrivo da tagliare il prossimo 5 maggio.
E' necessario, per analizzare il cammino rossoblu, suddividere il blocco delle 10 giornate rimaste, in un primo stock, ovvero quelle delle prossime sette gare dalle ultime tre che risulteranno campali per determinare chi potrà conquistare un posto al sole.
Il Taranto, dall'incontro di domenica prossima fino alla 31^ giornata, avrà il seguente calendario:
FASANO 24/02/2019 24^ giornata
Gravina 03/03/2019 25^ giornata
ALTAMURA 17/03/2019 26^ giornata
Gelbison 24/03/2019 27^ giornata
NARDO' 31/03/2019 28^ giornata
Francavilla S. 07/04/2019 30^ giornata
GRANATA 14/04/2019 31^ giornata
Dall'esame analitico dei prossimi sette match appare evidente che i rossoblu giocheranno tra le mura amiche quattro incontri, di cui tre saranno derby e tra questi uno sarà con una compagine in lotta per la zona play off (Altamura), una quasi salva visto l'ampio vantaggio sulla zona play out (Fasano), e uno ( (Nardò) club fuori, attualmente, dalla zona play out, con vantaggio rassicurante sulla stessa, ma in caduta libera.
Chiaramente per gli ionici, il fattore dello Iacovone dovrà essere quello importante perché trascinante la squadra a superare gli avversari di turno, ma questi abituati, sul green ionico, a disputare partite con atteggiamento molto abbottonato e quindi difficoltoso per essere superati, aspetto comunque meno preoccupante, in considerazione che chi è giunto a Taranto, tranne rare eccezioni (Savoia, per esempio), mette davanti alla porta il classico "pullman" e il portiere, generalmente, sfodera una delle migliori prestazioni stagionali, parando di tutto e di più (ricordiamo la gara con la Gelbison).
E se lo Iacovone dovrà, necessariamente essere un fortino inespugnabile, lo score esterno prevede tre trasferte, contro formazioni che appaiono quasi tranquille, poiché Gravina , Francavilla in Sinni e Gelbison sono a pochi metri dalla zona tranquilla per la riconferma alla prossima stagione di serie D.
L'obbiettivo quindi di tre successi non appare impresa ardua anche se le avversarie che incontrano i rossoblu trovano motivazioni ed energie insospettabili, considerato che il Taranto viene considerato alla stregua della Juventus, con le debite proporzioni, o del Barcellona (come ci hanno definito ad Andria) con l'aggiunta "dei poveri", in senso dispregiativo; comunque restiamo un team temuto e da superare con qualsiasi mezzo. Tra le tre prossime trasferte, quella più insidiosa sarà a Vallo della Lucania (in casa Gelbison), perché il campo è piccolo, il pubblico a ridosso dello stesso e poi, particolare non trascurabile, i salernitani, costruiscono le loro salvezze sul proprio impianto.
Nonostante queste valutazioni, sempre nel massimo rispetto, è nelle corde del Taranto la possibilità di conquistare queste tre vittorie fuori dalle mura amiche e giungere quindi al Giovedì Santo , 14 aprile, data in cui i ragazzi di Panarelli giungeranno al Curcio di Picerno, per l'atteso big match stagionale e definire, una volta per tutte, le gerarchie della graduatoria del girone H.
Dato per scontato che si arriverà al 100% nella stessa posizione attuale in quella giornata, con distacco uguale a quello odierno (quattro punti), i rossoblu dovranno necessariamente avere un unico obbiettivo la vittoria, anche perché l'altro concorrente alla corsa al primato, il Cerignola, da spettatore sarà impegnato in un match senza storia, ma sul campo neutro di Mugnano, contro la cenerentola del girone, ovvero il Granata.
Quindi doppia o meglio tripla motivazione per il Taranto, vincere per:
1) probabilmente per estromettere il Picerno dalla corsa alla serie C;
2) continuare la striscia positiva ed incamerare tre punti importantissimi e, li definirei, fondamentali per l'esito stagionale;
3) successo importante che permetterebbe di mantenere il passo con il Cerignola e non farci superare e distanziare.
Chiaramente, nella giornata successiva, dopo le festività pasquali, domenica 28 aprile, i rapporti di forza muteranno, in quanto al Monterisi di Cerignola, i gialloblu di Bitetto, ospiteranno il Picerno, per regolare il conto dell'andata, ma soprattutto per ribadire le vere gerarchie stagionali, mentre il Taranto sarà impegnato alla Iacovone con il Pomigliano, in quel momento, probabilmente, già con il destino segnato al mesto ritorno nell'Eccellenza campana.
L'ultima giornata, per la cosiddetta volata a tre, presenta un ulteriore big match, questa volta al Curcio di Picerno, dove i melandrini ospiteranno il Bitonto di mister Pizzulli, di Picci e Patierno, sicuramente proiettati verso la migliore posizione in ottica play off e questo renderà quel match, probabilmente interessante e ricco di tensione, per gli obbiettivi contrapposti da raggiungere. Il Taranto , invece sarà impegnato nella trasferta di Sorrento, contro una formazione, quella di Maiuri di cui non si riesce, al momento ipotizzare quale il suo destino, ma sulla Costiera, gli ionici dovranno, come sempre, dare il massimo per apporre l'ennesimo sigillo, nella speranza sia quello utile per sbarcare nel paradiso calcistico professionistico, anche perché il Cerignola andrà a chiudere il campionato in casa del tranquillo Francavilla in Sinni del tecnico Lazic.
Questa approfondita analisi dimostra che le prossime 10 gare appaiono essere una "mision posible" , ovvero la caccia a 30 punti che basterebbero sicuramente per lasciare la serie D, non solo ma estrometterebbero anche le nostre avversarie perché nella peggiore delle ipotesi, un arrivo in volata a tre la classifica avulsa eliminerebbe la peggiore (Cerignola) e le rimanenti disputerebbero uno spareggio in campo neutro, lo stesso varrebbe per una volata a due, ma prima di arrivare a ciò, pensiamo al match con il Fasano, per il futuro, non essendo attrezzati con la classica palla di cristallo, attendiamo, fiduciosi, step to step, lo svolgimento della pellicola delle singole giornate che rimarranno, poi tutti insieme, speriamo di gioire per qualcosa agognato ormai da oltre due anni.
Fabrizio Di Leo