Taranto, quando lo scetticismo torna a fasi alterne...

Nella settimana più impegnativa per il Taranto calcio, alcuni commenti postati sui blog locali, hanno trattato argomenti che nulla avevano a che fare con il calcio giocato, importante in questa fase storica del campionato 2018 - 2019. Nelle settimane precedenti, da più parti si era preoccupati della solidità economica della società, ma soprattutto, quale argomento da togliere il sonno, la mancanza da parte della società di chiarezza sull'assenza di bilanci, come previsti dalla vigente normativa, a certificare lo stato di salute del club ionico, alla luce del debito erariale ereditato dalle precedenti gestioni e regolarmente onorato dall'attuale proprietà del massimo sodalizio calcistico cittadino. Andiamo con ordine. In più riprese, i vertici societari, sia tramite la carta stampata che con i media, blog e quant'altro, hanno sempre ribadito che, all'atto dell'acquisizione del club dalla passata proprietà, avvenuto il 27 ottobre 2017, la missione principale e fondamentale della prima stagione (quella trascorsa) sarebbe stata il connubio tra l'aspetto tecnico e quello del bilancio. 

Entrando nel dettaglio, più volte il club rossoblu ha chiarito che l'acquisizione del sodalizio aveva comportato l'accollo di una esposizione nei confronti dell'Agenzia delle Entrate, per tasse dovute dalle precedenti gestioni societarie, ma non onorate e che , in termini di legge, sono state spalmate con un piano di rateizzazione che, a partire dal 2017, il club sta onorando e che viene certificato anche dagli organi di controllo della FIGC e, nella fattispecie, dalla Co.Vi.So.D, organo di controllo e verifica periodica sullo stato economico dei club di serie D. L'inosservanza delle disposizioni impartite dalla FIGC comporta, per i club inadempienti, delle sanzioni disciplinari che , a parte quelle prettamente pecuniarie, possono arrivare ai punti di penalizzazione e anche, in casi particolarmente gravi, all'esclusione dal campionato.  Il club rossoblu, con l'attuale gestione, nelle ultime due stagioni, non ha avuto alcun problema con gli organi di controllo che , periodicamente, inviano i loro ispettori, pertanto le preoccupazioni che una parte della tifoseria avrebbe sono letteralmente immotivate e quindi argomenti estranei con l'evento calcistico vero e proprio.

E se altri commenti hanno riguardato rimpianti per un inizio della stagione non eccezionale, il cui mese di novembre ha rappresentato il periodo in alcuni punti sono scivolati via per svariate cause e che la campagna acquisti dicembrina e di gennaio ha provveduto, parzialmente a farli recuperare, con l'attuale filotto di otto vittorie consecutive ( e quindi nulla da recriminare nei confronti degli 11 spartani che la domenica fanno palpitare i cuori rossoblu), tra il serio ed il faceto, alcuni ulteriori commenti del sabato, riguardavano il mancato utilizzo del pullman griffato Taranto, di cui è già stato sprecato tanto inchiostro per spiegarne il suo utilizzo, la sua gestione, i suoi costi e tanti altri particolari che, obbiettivamente, al tifoso tarantino non interessano, in quanto non strettamente connessi alle gesta calcistiche dei propri beniamini. In effetti, sabato scorso, in occasione della partenza della squadra per il ritiro pre partita di Andria, nell'incontro di saluto della comitiva rossoblu con il popolo tifoso (che ha risposto in maniera molto massiccia, considerata la giornata pre festiva e l'orario d'appuntamento), tutti hanno notato che il pullman utilizzato dal Taranto calcio non era quello griffato con i colori rossoblu, ma uno con l'effige dell'agenzia viaggi che , per la corrente stagione è anche sponsor del club ionico. 

Qualche tifoso buontempone, per questa mancanza, quasi a togliere il sonno, ha ironizzato sulle eventuali cause, alcune improbabili, altre fantasiose. La motivazione è da ricercarsi che la trasferta di Andria (come era già stato anche a Bitonto, dove non fu utilizzato il bus griffato), per lo stesso motivo per il quale è stata negata la presenza dei tifosi, è ad alto rischio e quindi la comitiva rossoblu dovendo recarsi nella sede del ritiro e quindi nel luogo della disputa dell'incontro, NON ESSENDO SCORTATA delle Forze dell'Ordine, come generalmente per i club di A e B, in occasioni particolari, ha preferito l'utilizzo di bus anonimi, al fine tutelare i propri tesserati e lo stesso automezzo dalla possibilità di essere bersaglio di male intenzionati che metterebbe a rischio l'incolumità dei passeggeri. D'altronde le trasferte nella BAT (oltre Andria, anche a Barletta e Trani), da sempre non sono mai state rose e fiori, quindi il club ha pensato di arrivare in anonimato, forse anche nella speranza di abbassare i toni che in questa occasione, già dallo scorso 5 febbraio, sono stai alzati, caricando ulteriormente l'ambiente andriese di attese e aspettative, quasi si stesse giocando un incontro di Champions League. 

Comunque , al di là di tutte queste tematiche che non interessano, la cosa più importante che tutti quanti, ma proprio tutti in questo contesto, e stato attuale, remino nella stessa parte e si ripongano le recriminazioni, le polemiche, costruttive ovviamente, al termine della stagione quando in fase di bilanci capiremo se lo svolgimento del campionato è stato lineare e se poi qualcuno dovesse essere stato più bravo di noi, sportivamente ci complimenteremo, ma fino al 5 maggio abbiamo 11 gare da disputare, 33 punti in palio e la nostra squadra attualmente, dagli addetti dei lavori, è considerata la migliore del girone, pertanto andiamo avanti e fiduciosi in un esito positivo del rush finale. Sempre Forza Taranto. 

Fabrizio Di Leo