Taranto, quella strana allergia che porta alla mancata concessione di rigori a favore...

Al secondo anno di disputa nel campionato di serie D, ma a dir la verità è un trend che ormai dura da oltre tre stagioni sportive, sembra che il Taranto sia divenuto allergico ai calci di rigore.

Rispetto ad altre compagini che apparirebbero protette dagli astri, il Taranto deve essere costretto a rimpiangere la mancata concessioni di calci di rigore, abbastanza netti a proprio favore, mentre in occasione di episodi sfavorevoli, il fischietto di turno raramente ha dubbi sulla sua decisione.

Molti pontificano dicendo che l'errore umano è da considerare e che, per una legge compensativa,  ma  mai provata, a dir la verità, al termine del campionato i favori e i presunti torti si compenserebbero e quindi tanto ti è stato tolto e tanto ti è stato reso.

Questa filosofia, qualunquistica e spicciola, servirebbe per attutire o alleviare la rabbia dovuta ad episodi extra calcistici che spesso penalizzano il Taranto, per ragioni che potremmo intuire e che alla fine rappresentano un danno all'economia del campionato.

Analizziamo i tre momenti decisivi del derby Andria - Taranto, disputatosi ieri allo "Stadio degli Ulivi" del capoluogo della BAT.

All'11°  minuto, lancio lungo per Croce che entrava  in area e da dietro Cipolletta interveniva, atterrando il bomber ionico.

Il dubbio che  fosse rigore era evidente, ma l'arbitro preferiva  glissare e concedere il corner, a voler giustificare la sua valutazione.

Nello svilupparsi dell'incontro, nuovo episodio a dir poco dubbio, capitava  al 38°, sempre in area di rigore, quando Croce, sempre lui, dopo aver recuperato la palla veniva messo giù ed il pallone schizzato via, raccolto da Roberti era  scagliato verso la porta dove il portiere Zinfollino con uno scatto di reni la deviava in corner. Anche qui, a parte la valutazione del vantaggio, l'azione fallosa era evidente, ma l'arbitro, quasi dirigesse all'inglese,  faceva continuare il gioco, ma poi al 30° della ripresa, avveniva quello che poteva risultare la perla magnifica di questo match.

Lancio lungo per l'under Varriale che innestando il turbo si lanciava in area, affiancato dal nostro difensore under, tocco del pallone, incespicata di Varriale e l'arbitro, non poteva fare a meno di fischiare il rigore sotto la curva degli ultras locali. Sulla battuta, Cristaldi spiazzava Antonino  e, l'1 a 0  era confezionato. Nel fotogramma al rallenty, si nota che Varriale, una volta entrato in area si allunga leggermente il pallone e Carullo,  bravo a toccarla quel tanto da far perder il controllo all'attaccante bianco azzurro, poi, nella foga, Varriale incespica  tra il piede e la gamba di Carullo e si tuffa in maniera plastica, quasi fosse allo stato di una manifestazione natatoria. 

E' chiaro che senza VAR, l'arbitro non poteva esimersi da fischiare un dubbio rigore, peraltro sotto la curva degli ultras locali, anche se poi, psicologicamente, questo episodio lo condizionava leggermente e la sua inflessibilità nel tempo di recupero, sembrava volesse sperare che il Taranto pareggiasse, per accontentare un po' tutti, facendo dimenticare gli episodi degni di una discreta moviola. D'altronde l'indegno atteggiamento, dopo il goal  di Marsili e l'invito a raggiungere gli spogliatoi con alcuni atleti di casa intenti ad un tentativo di approccio fisico, con il direttore di gara umbro, fermato da altri giocatori ed addetti ai lavori del club ospitante, tesi ad evitare ulteriori provvedimenti disciplinari,  attestavano quale fosse la carica e la tensione alimentata nei dodici giorni precedenti la sfida e la mancata correttezza di determinate società che cercano rivalse, inutili, per episodi accaduti in passato o risultati , mal digeriti, in campionati trascorsi. 

L'invito che la Taranto sportiva vorrebbe fare al club del Presidente Giove, in questo delicato frangente del campionato, ovvero nella coda delle ultime 10 giornate, sarebbe quello di chiedere alla Federazione e alla Lega Dilettanti, nonché al Designatore, ognuno per le proprie competenze di fare attenzione nelle designazioni, ma anche nella cura degli aspetti al di fuori del rettangolo di gioco, affinché il gioco del calcio rimanga tale,  ossia un momento di relax possibilmente godibile e, un'ora e mezza, da passare insieme agli amici o alla famiglia, allo stadio o davanti agli schermi , per far palpitare i cuori rossoblu, da tempo feriti a causa di stagioni anonime che però non possono far disamorare l'affetto verso quei colori che per tanto sono tatuati sulla pelle , tanto da suscitare forti emozioni, vietate ai deboli di cuore, a volte accompagnate da lacrime di gioia o immensa amarezza, attestanti il grado di sensibilità del grande popolo rossoblu.

Andiamo avanti per la nostra strada e speriamo che le percentuali di errori a nostro sfavore, diminuiscano sensibilmente o si annullino completamente per queste 10 esibizioni conclusive, in modo che all'ultima giornata, in quel di Sorrento, nella terra delle noci e dei prelibati gnocchi, si gusti il dolce sapore del limoncello, bevanda tipica della località affacciantesi sul Golfo di Napoli e ricca di bei ricordi per il club tarantino.

Fabrizio Di Leo