Perrini, "Giove va solo ringraziato. Io sono al fianco della società"

Abbiamo intervistato il consigliere regionale per la provincia di Taranto Renato Perrini, nonché imprenditore tarantino e presidente dell'associazione calcio Ragazzi Sprint Crispiano. Queste le sue dichiarazioni:

Cosa ne pensa della situazione calcistica a Taranto?

"Io personalmente mi sento di ringraziare il presidente Giove che sta facendo dei grossi sacrifici. La situazione la vedo positiva perchè ha creato una squadra che secondo me farebbe bella figura anche in Serie B. Purtroppo ha trovato per strada il Picerno che è la solita squadra a sorpresa del campionato. Se vediamo i punti del Taranto e li confrontiamo con gli altri gironi, i rossoblu in qualsiasi altro girone sarebbero al primo posto."

Sappiamo che si sta cercando di tornare a tutti i costi nella categoria che ci competerebbe, ovvero la Serie C. Come vede questo scenario in caso di ingresso dalla porta secondaria e dunque tramite ripescaggio?

"La città deve capire che bisogna dare una mano al Taranto e non al presidente Giove, perchè se non si dovesse riuscire ad arrivare al primo posto, in seconda battuta, per meritare categorie superiori, gli imprenditori, i grossi professionisti, i social e i giornali, devono unirsi tutti e aiutare la società e la squadra."

Come presidente della società Ragazzi Sprint Crispiano lei darebbe una mano al Taranto sotto il punto di vista del settore giovanile?

"Io è da quando ragazzo che gioco a calcio e i miei figli sono più pazzi di me per questo spor, perciò facendo parte di una società da più di 10 anno, posso dire che il settore giovanile è fondamentale per una squadra di calcio. Nel calcio parte tutto dal settore giovanile e il Taranto deve investire sui giovani, soprattutto facendo anche rete con le squadre di tutta la provincia."

Come vede la situazione economica e sociale della città rispetto al calcio a Taranto?

"Sappiamo benissimo la situazione sociale ed economica qual è, bisogna iniziare a capire che dobbiamo viaggiare su due fronti con Mittal. Il primo è che bisogna mettere a norma lo stabilimento, il secondo è che la provincia deve iniziare a battere il pugno ogni giorno. A livello sociale bisogna essere più uniti, perchè se qualche imprenditore esterno vorrebbe investire nel territorio, non dando positività, difficilmente verrebbe nella nostra città. La cosa che secondo me bisogna fare è battere i pugni sul tavolo e sperare che Mittal metta a norma l'impianto, ma soprattutto va capito che Taranto non è solo lo stabilimento siderurgico. Abbiamo il museo, un mare stupendo e una provincia meravigliosa, dunque bisogna parlare delle cose positive e non di tutto il negativo, soprattutto sui giornali e sui social perchè questi ultimi due sono visibili in tutto il mondo. Proprio per questo la nostra città è vista dall'esterno in maniera negativa. Il calcio poi fa parte dell'economia e del modo di fare di questa città."

Abbiamo capito che lei dunque è "Pro Giove" e negli ultimi tempi sui giornali mediatici si leggono cose poco positive rispetto al nostro presidente. Cosa ne pensa a riguardo? Crede che il presidente sia adatto a quello che può essere il rilancio di questa società calcistica? 

"Io non sono pro Giove, io sono pro a chi investe e mette la faccia. Io ho dato sempre il mio contributo anche al Taranto calcio e ora che c'è Giove bisogna ringraziarlo perchè ci mette i soldi e la faccia, non ha senso essere contro chi investe e chi rischia. Con Giove io ci parlo perchè è un mio amico, adesso il presidente è lui ma se qualcuno è più forte di lui ha il dovere di venire fuori. Un campionato di Serie D equivale economicamente a una Serie B in alcuni momenti, perciò lo sforzo che sta facendo Giove non è indifferente."

Lei è stato promotore ultimamente per una lettera ad Emiliano per quanto riguarda le trasferte vietate alla tifoseria tarantina. Cosa pensa anche degli ultimi avvenimenti accaduti? 

"Io ho fatto la lettera ma ci parlai con Emiliano quando ci fu la trasferta a Gravina. C'è qualcosa di molto strano e bisogna andare a fondo perchè tifosi come quelli di Taranto se li sognano in molte città. Forse diamo fastidio a qualcuno, perchè noi abbiamo passione e voglia di andare allo stadio. Tifosi come quelli di Taranto ne ho visti raramente, sono situazioni strane quelle che si creano in città, poichè ci portiamo dietro etichette negative che dall'esterno devono essere eliminate, anche per quanto riguarda le aggressioni ai pullman dei tifosi baresi. Il tifoso vero tarantino queste cose non le fa, perciò mi sembra molto strano tutto ciò."

Bruno Leoni