Taranto, i numeri smentiscono le asserzioni sulla "scarsezza tecnica" del Girone H!


foto Fabio Mitidieri
A Taranto, notoriamente, quando mancano argomenti supportati da dati, numeri e statistiche che, ovviamente, non possono mentire, si inventano delle elucubrazioni, a corredo di analisi frettolose, permeate di scetticismo condito, a volte, di becero pessimismo.

Nel concreto, il momento storico del Taranto calcio, che vede la squadra rossoblu al secondo posto nel girone H, ha fatto partire, da  una parte di una fetta d'opinione pubblica,  il  forum in cui si asserirebbe che il campionato attuale sia il più scarso degli ultimi anni e il girone H, notoriamente il più duro e tecnico di sempre, non abbia i connotati di certa competitività. 

All'inizio della stagione, in verità,  la posizione degli ionici era in bilico per la collocazione geografica che li vedeva con un piede, sicuro nel girone H, ed uno, nel girone I, fermo restando l'inserimento finale che avrebbero avuto sia il Bari che l'Avellino, le due nobili decadute, divenute anomalie della corrente stagione.

La querelle estiva su quale girone su misura si potesse stagliare per i baresi allo scopo  di blindare la sicura promozione, ovviamente lasciava scontenti parecchi club, soprattutto quelli calabresi e siciliani che, in realtà, fino a qualche giorno prima della pubblicazioni dell'elenco dei nove gironi avevano fatto fronte comune.

Questo bailamme, a colpi di dichiarazioni, comunicati, desiderate e indesiderate, ha lasciato un'estate calda nelle stanze federali poi, nei tempi ristretti, prima di Ferragosto, la Figc ha dovuto definire organici, calendari, intersecandoli con le aule bollenti della giustizia sportiva.

Trovata la collocazione delle cosiddette "big", ma novelle Cenerentole perchè costrette a ripartire dalla quarta serie nazionale, non tutti hanno gradito la soluzione finale e anche per il Taranto, subito ci si espresse, in riferimento agli organici, ad una battaglia a due tra i rossoblu di Panarelli  ed il Cerignola.

In realtà , tra  gli addetti ai lavori si paventò l'ipotesi del terzo incomodo e lo si individuò proprio nel Picerno che strutturatosi in maniera eccellente (a partire dalla panchina, affidata ad  un tecnico esperto per la D, come Giacomarro), vantava anche una proprietà che faceva riferimento a quello che alcuni, in senso ironico, definivano lo "zio d'America", ovvero il patron Curcio, miliardario di origine melandrina, ma trapiantato a Buffalo, negli States,  da circa sessant'anni.

Ora, a sei giornate dal termine, è notorio a tutti che il Taranto, dopo la bella prova di Vallo della Lucania, ha arpionato il secondo posto (in virtù dell'esito degli scontri diretti con il Cerignola), con un punteggio per niente disprezzabile che, vedremo, rispetto agli altri gironi, ha quasi del sensazionale, in quanto lo score rosssoblu, rimane, al momento, il migliore delle cinque stagioni precedenti in D e, in assoluto, il migliore delle ultime sei stagioni (Lega Pro compresa, della stagione 2016 - 2017).

Si fa sempre riferimento al girone I e proprio ieri, in concomitanza del pareggio del Bari a Palmi, cittadina calabrese sul Tirreno,   la sua diretta antagonista, la Turris, non è riuscita ad accorciare sui biancorossi di Cornacchini, rimanendo con un gap di undici punti , rispetto alla capolista, indiscussa, barese.

Ritornando alla difficoltà del girone H, mai nel recente  passato,  come  quest'anno, la promozione si decide tra  più club, tanto che le  battistrada, Picerno, Cerignola e Taranto  dotate di una marcia inarrestabile, hanno  sfiancato altre possibili avversarie (Bitonto, Altamura, Andria e Savoia)  per la verità, accreditate ad inizio stagione e poi venute meno per una serie di motivazioni, variabili che condizionano la stagione.

Detto quindi della corsa solitaria del Bari verso la serie C, in realtà mai messa in discussione fin dalla prima giornata, passando la lente d'ingrandimento negli altri sette gironi, si nota con una nettezza chiara che:

nel girone A, la capolista Lecco ha 71 punti ed un vantaggio consistente sulla  sua immediata inseguitrice l'Unione Sanremo 56, con il Savona, terzo in graduatoria a 48 punti,  sul podio e candidato ai play off;

nel girone B, testa a testa tra Mantova 72 punti e Como 71, con il Rezzato, terzo, a 53, ovviamente, staccatissimo dalla coppia regina;

nel girone C, altro testa a testa tra l'Arzignano Chiampo, 57 punti  e l'Adriese 56, con l'Union Feltre a 53, ad inseguire. Quindi un girone apparentemente ancora aperto;

nel girone D, capolista è la Pergolettese 63 punti che precede il Modena, considerato super favorito ad inzio stagione,  con 57 punti, intento alla rincorsa alla vetta ed impegnato in un "braccio di ferro" con la Reggio Audace (di Reggio Emilia), che con i suoi 55 punti tenta di arpionare la seconda posizione e scavalcare i "canarini";

nel girone E, testa a testa tra Pianese, 60 punti e Ponsacco, 57, con  il Seravezza Pozzi, 56, San Donato Tavernelle 55, Aquila Montevarchi 55 e Ghivizzano 53, impegnate in una "bagarre" per definire griglia play off e discorso promozione;

nel girone F, alle spalle del Cesena, 73 punti, il solo Matelica  a 69, ha speranze di aggancio ai romagnoli, mentre la Recanatese dell'ex Manuel Pera, è staccatissima,  terza,  a 54;

nel girone G, il Lanusei, formazione sarda, con  i suoi 72, ha  alle sue spalle il Trastevere, 62 e,  in coppia, la  ex nobile decaduta, Avellino con 62 punti.

Come si evince, da questa panoramica, i gironi, per così dire equilibrati sono, oltre al nostro,  il C, il D e l'E, mentre i gironi molto più facili e tecnicamente più poveri, oltre a quello I, dove c'è il  solo Bari, risultano essere il girone A, l'F ed il G, raggruppamenti che esprimono, uno, al massimo due team di qualità e poi regna il vuoto.

Nel girone H, il nostro,  può capitare che una formazione,  ai limiti della zona play out, proprio come il Gravina, non di eccelsa qualità tecnica rispetto alle prime della classe, possa fermare team come Taranto e Cerignola, a dimostrazione dell'equilibrio e l'incertezza regnanti,  componenti che rendono la competiitvità molto aperta ed interessante per  tutti i club e le loro tifoserie.

Al momento il Taranto, se il campionato fosse finito ieri, con i suoi 62 punti, escludendo il Picerno, attualmente primo nell'H, sarebbe:

nel girone A, 2° , alle spalle del Lecco e davanti all'Unione Sanremo;

nel giorne B, 3°, alle spalle del  Mantova e del Como;

nel girone C, PRIMO, davanti a Union Arzignano Chiampo e Adriese;

nel girone D, 2°, alle spalle della Pergolettese, con due punti di svantaggio,  e davanti al Modena, tanta decantata ex big, con un vantaggio di cinque lunghezze;

nel girone E, PRIMO con due punti di vantaggio sulla Pianese e cinque sul Ponsacco;

nel girone F, 3°, alle spalle del Cesena e del Matelica e con otto punti di vantaggio sulla quarta (Recanatese);

nel girone G, 3°  a pari  merito,  con l'Avellino, alle spalle di Lanusei e Trastevere;

e  dulcis in fundo, nel girone I, 2° con quattro punrti di svantaggio, rispetto, a Bari. e sei, in più, rispetto alla Turris.

Quindi, in sintesi, in due gironi (C ed E) , il Taranto sarebbe in lotta per la promozione diretta; in tre (A, D e I) , sarebbe 2°, nella migliore posizione, in ottica griglia play off e solo in tre (B, F e G) , si troverebbe in posizione svantaggiata nel primo turno play off.

Pertanto, questa corposa dissertazione dimostra, INEQUIVOCABILMENTE, che il girone H è molto equilibrato, non in basso, come una parte dell'opinione pubblica vorrebbe dimostrare, ma anche la natura tecnica  delle prime quattro/cinque formazioni del girone H, permetterebbe alle stesse di ben figurare in almeno il  50% degli otto gironi di serie D.

Ora testa, nuovamente al campionato e viviamo, tutto d'un fiato questo  segmento finale di sei tappe, alla  ricerca di qualcosa che, se si realizzasse,  potremmo definirla una vera e propria straordinaria "impresa" sportiva.

Fabrizio Di Leo