Taranto, poker esterno e aggancio al Cerignola!

foto Fabio Mitidieri
Gelbison - Taranto, al 30° del primo tempo, sembrava avesse decretato la fine della stagione 2018 - 2019. Su corner battuto dalla destra di Antonino, testa dell'ex Grieco e palla dell'1 a 0 dei salernitani. Calava il gelo tra i supporters presenti al Morra di Vallo della Lucania e i tanti tifosi, posti davanti al video, iniziavano a presagire un pomeriggio funesto per i colori rossoblu.

La gara di Vallo prevedeva inizialmente due assenze importanti : una decisa dal Giudice Sportivo, ovvero la squalifica di Manzo, per numero massimo di cartellini gialli,  collezionati fino alla gara con l'Altamura e Vittorio Esposito, eccellente nel match di domenica scorsa e con una travagliata settimana di problemi fisici, assente, pertanto, forzato. Panarelli, alla stregua di questi problemi, decideva, davanti ad Antonino di  posizionare la linea composta da Guadagno, Menna, Di Bari, Ferrara, i due interditori, Marsili e Massimo, dietro al tridente composto da Salatino, D'Agostino e Oggiano, con davanti l'unica punta Favetta.

La squadra di De Felice si presentava incerottata  e tra assenze illustri e  di under, schierava l'undici pieno di gioventù, per riscattare il bruciante stop di Picerno, alquanto doloroso per la classifica. Fino al momento del goal di Grieco, nei minuti precedenti, solo due occasioni, una per parte, che chiamarle pericolose sarebbe eccessivo, confezionate da D'Agostino, al 7°,  con un tiro da fuori area che finiva fuori,  sfiorando il palo e al 17°, quando il vallese Caterino, dopo una punizione, tentava il tiro a volo che terminava alto.

Dopo il goal subito, la squadra tentava la reazione che si concretizzava con un cross di Oggiano, al 35°, con il portiere locale,  Bernardino D'Agostino, che si superava mandando in angolo la sfera. La squadra continuava a spingere e, al 47°, Marsili scodellava una palla in area vallese e Favetta, come un rapace, batteva di destro il portiere locale, siglando l'1 a 1. Questo goal, giunto sul gong del primo tempo, innervosiva il rossoblu campano,  Cammarota, che veniva espulso per reiterate proteste nei confronti dell'arbitro e lasciava i suoi compagni,  in dieci,  per tuitta la ripresa.

Nel secondo tempo, con il vantaggio dell'uomo in più, il Taranto riprativa con veemenza, ma era la Gelbison più pericolosa in qualche occasione che non impensieriva eccesivamente Antonino.

Al 65°, invece, con una giocata delle sue, Stefano D'Agostino, provava una botta da fuori area che veniva respinta, poi lo stesso fantasista rossoblu, riprendendo la sfera, la calciava con il sinistro e la palla, con un effetto micidiale, lambiva il palo, alla sinsitra dell'estremo difensore locale,  infilandosi in rete,  decretava il vantaggio del Taranto sul 2 a 1.

Era la fine, in pratica,  per la Gelbison che, in 10 contro 11, doveva dare fondo alle residue energie, gia consumate in gran parte a Picerno, mercoledì scorso, tanto che i rossoblu ionici si rendevano pericolosi al 67° con Oggiano, con un bel tiro che finiva fuori, e all'87° con Marsili che,  su una punizione, tirava una palla terminata fuori di poco.

Al 90°, quando si stava per entrare nel recupero, Bonavolontà (subentrato a Guadagno, nella ripresa) scendeva verso l'area della Gelbison, giunto al limite, tutto solo, di sinistro, calciava di precisione,  realizzando il 3 a 1.

La gara sembrava finita, ma non per Croce, a sua volta subentrato al posto di Menna, che al 93°, su servizio dell'onnipresente Stefano D'Agostino, depositava in rete, dopo la bella azione corale, siglando il 4 a 1 finale. 

Nel contempo, a Sarno, al momento del goal di Bonvolontà, il Picerno era sullo 0 a 0, mentre  a  Gravina perdurava il risultato ad occhiali,  fra i murgiani ed il Cerignola.

Al  termine della gara, giungeva la doccia fredda del vantaggio conquistato dal Picerno, con Fontana, al 90°, poi durante la conferenza stampa di De Felice, arrivava la notizia del goal di Mbida, un ex, ricordato come generoso, che portava in vantaggio il Gravina e mantenendolo fino al triplice fischio finale, consentiva ai rossoblu ionici  di arpionare, al secondo posto,  il Cerignola, ma in pratica assoluto, visto il vantaggio dei ragazzi di Panarelli  negli scontri diretti con gli ofantini.

Quindi era un sentimento diviso tra amarezza perchè il Picerno manteneva il vantaggio di sette punti, ma l'aggancio al Cerignola e la rincorsa,  ora alla sola lepre melandrina, lasciava aperti i cuori alla speranza di poter compiere quello che, se ottenuto,  potrebbe rappresentare un vero e proprio miracolo sportivo.

Il repentino ritorno verso Taranto della comitiva rossoblu, accellerata per una questione di buon senso, visto che i locali non avevano accettato di buon grado la  pesante sconfitta, che faceva il paio,  sempre per 1 a 4 con il match casalingo contro il Sorrento prima della sosta, rappresentava un sollievo per la truppa di Panarelli e delll'intero staff tecnico dirigenziale, pur consapevoli, che  da martedì toccherà preparare l'ennesima sfida delicata contro il Nardò del neo tecnico Francesco Bitettto, alla prese con la missione di evitare i play out, oggi una certezza.

Attendiamo, ma per il momento è giusto staccare e  riprendere  martedì, quando si andranno a verificare le condizioni degli atleti colpiti da qualche calcio in più sugli arti o come Pelliccia, affatticato e colto da crampi, nella speranza di recuperare uomini come Vittorio Esposito e con il rientro di Manzo, si colmerà l'assenza di Marsili che, in diffida, salterà il match con i neretini.

Fabrizio Di Leo