Taranto, la squadra di Panarelli vittima dell'ingiustizia

foto Fabio Mitidieri
Nella settimana santa, nei giorni più sentiti da parte dei tarantini e da parte di tutta la città, gli ionici sono di scena in quel di Picerno, contro la capolista, a cui basta un solo punto per poter festeggiare la storica promozione tra i professionisti. Un clima di festa e spalti pieni da ambe le parti, ma la giornata prende una piega sbagliata.

La partita inizia e le due compagini danno subito dimostrazione di volersi giocare il match per vincere. Il Taranto parte meglio e si rende pericoloso più volte con Oggiano e con Favetta. Il Picerno però dopo un primo quarto d'ora di difficoltà iniziale, esce fuori bene e sfiora il goal con Esposito che colpisce il palo esterno. Dopo è Antonino a superarsi con un miracolo negando il vantaggio ai padroni di casa. Il primo tempo del Picerno sembra finire con queste due occasioni, perchè poi è solo Taranto in campo. A fine primo tempo Coletta ipnotizza Favetta che a porta spalancata spara alto sopra la traversa e spreca una ghiotta occasione per portare gli ionici in vantaggio. La prima frazione di gara di chiude sul punteggio di 0-0 ma al rientro negli spogliatoi succede qualcosa di surreale. Un addetto alla sicurezza si avvicina con area minacciosa verso Favetta e lo colpisce al volto con un pugno. Alchè Croce, che poi sarà espulso, in difesa del suo compagno, reagisce colpendo con un altro cazzotto l'aggressore. Nella mischia rimarrà contuso anche Manzo che, insieme ai suoi due compagni, verrà portato in ospedale.

Il Taranto inizialmente decide di non voler scendere in campo per la ripresa del match, ma alla fine sarà quasi costretto dalla terza arbitrale a tornare nel rettangolo di gioco.

Panarelli effettua i primi cambi e il copione non cambia, solo Taranto in campo. Poche le occasioni, tutte però bloccate con delle prodezze da parte di Coletta. Il Picerno ha l'occasione del match con Esposito che spreca e tira alto sopra la traversa. Il match finisce sul punteggio di 0-0 con un Picerno che festeggia pagando però l'inesperienza nel gestire tali situazioni e soprattutto dimostrando l'inadeguatezza della sicurezza all'interno del proprio impianto di gioco.

Simone Pulpito