Taranto, recenti ex rossoblu leader nelle loro squadre attuali

La nostra cultura è molto spesso segno di incoerenza perché, probabilmente, risulta essere frutto della volubilità,  derivante da umoralità instabile.

E' da giorni che si invocano o si ricordano atleti, ex rossoblu, molto recenti, facenti parte della formazione che la stagione scorsa fu affidata a Cozza, per le prime tre giornate di campionato dove il Taranto colleziono' una vittoria (all'esordio con l'Aversa) e due sconfitte consecutive (una ad Altamura e la seconda casalinga contro la Sarnese), tanto che la posizione in classifica, una volta affidata la squadra a Cazzarò, nelle successive tre uscite (con due sconfitte, bruciante quella di Cerignola, esordio di fuoco per il tecnico tarantino, quindi vittoria  interna con il  San Severo e brutta scoppola, sul neutro di Volla, contro il Pomigliano),  precipitò ulteriormente e proprio dopo il match drammatico  di Volla, contro il Pomigliano, coinciso con i conseguenziali disordini che segnarono la stagione ionica, ci furono le famose "dichiarazioni di resa" da parte dell'allora capitano, Manuel Pera. 

Già, Manuel Pera fu uno degli acquisti ingaggiati nell'estate 2017, dall'allora Direttore sportivo Volume, dopo un braccio di ferro con altre squadre di serie D, che avrebbe dovuto risolvere l'atavico problema del goal, e dell'attacco che era risultato asfittico nell'annata di serie C e quindi problema non indifferente.

L'approccio di Pera con la piazza ionica non fu delle migliori ed in effetti,  in maglia rossoblu, segnò quattro goal, poi quelle inopportune dichiarazioni, sommate ad altri fattori extra calcistici, lo portarono via da Taranto, nel mercato di riparazione dicembrino e si trasferì a Recanati dove con i suoi  20 goal (oltre ad essere il capo cannoniere del girone F) contribuì alla salvezza della squadra marchigiana. Quest'anno è il capo cannoniere del girone F, sempre a Recanati,  (al momento con 18 goal) permettendo alla squadra della Città di Leopardi, di veleggiare nelle zone alte della graduatoria ed in piena griglia play off, attualmente al 3° posto. 

E' rimasto comunque un mistero del perché,  a Taranto  non abbia continuato a mostrare le sue caratteristiche riconosciute da un curriculum che non ha bisogno di analisi e commenti, in quanto solo in riva allo Ionio ha avuto delle difficoltà evidenti.

Un altro atleta del roster iniziale dell'annata 2017 - 18 fu  Antonio Crucitti, centrocampista dai piedi buoni che, quando giunse a Taranto, proprio con Cozza l'annata precedente aveva conquistato la serie C con la Sicula  Leonzio e di cui era uno dei perni fondamentali e titolare inamovibile. Si presentò a Taranto in maniera scoppiettante, due goal nelle prime tre partite, essendo apprezzato dalla tifoseria ionica (ovviamente quella presente allo stadio, visto che era in vigore la parola d'ordine "diserzione", per il noto contrasto con l'allora compagine societaria), perché rappresentava il "geometra" di centrocampo, poi sempre a dicembre fu operata la scelta di tagliarlo e il buon Antonio, si trasferì a Picerno, contribuendo a far piazzare gli uomini di Arleo, a ridosso della zona play off.

Nella corrente stagione, Crucitti è divenuto cardine della Cittanovese, serie D, divenendo anche il capo cannoniere del girone I con i suoi 19 goal, essendo una pedina fondamentale da cui la formazione calabrese non può prescindere.

Altro giocatore che fu presentato in pompa magna, nella campagna estiva 2017, fu Giuseppe Savanarola, attaccante, giunto in rossoblu perché uno dei fedelissimi di Cozza, atleta esperto, nato ad Acireale, fondamentale l'apporto fornito nel miracolo Sicula Leonzio,  e alla sua prima  esperienza sul continente (c'era stata anche la sua militanza nell'Arzachena, formazione sarda, agli esordi). Anche per Savanarola, c'è stata una crisi di rigetto che , per sua stessa dichiarazione, lo costrinse a tornare nella sua Sicilia, a Biancavilla, nell'Eccellenza sicula, e quest'anno in uno stato di forma eccellente, protagonista ad Acireale, in ottica  play off sia pure dalle posizione di retrovia (7° posto per la formazione catanese e a due punti dalla zona play off) , come si evince dalla griglia in fase di definizione.

Ultimo atleta ,croce e delizia della tifoseria ionica è stato l'ivoriano Adamà Diakitè (con esperienza in B e C), la scorsa stagione capace di mettere a segno sette reti,  la maggior parte decisive, ma  in fase calante all'inizio di questa stagione,  è approdato a Torre Annunziata, alla corte di Campilongo,  dove sta facendo le fortune della squadra torrese, rientrata prepotentemente nella zona play off, addirittura da quarta, rendendosi in dispensabile nell'economia del gioco della formazione sabauda.

Questo focus dimostra che determinati atleti, giunti in riva  allo Ionio con eccellenti credenziali, attesi  a volte come la panacea di tutti i mali, ovvero coloro adatti a cambiare l'inerzia di una gara e dare una impronta o svolta alla stagione, hanno fallito il loro compito ed il più delle volte senza una reale e concreta spiegazione.

Ci sono stati tanti forum a riguardo su questa difficoltà di giocare in una piazza come Taranto, ovvero se tutti gli atleti di un certo pedigree possano calcare l'erba dello Iacovone oppure gli stessi siano in grado di esprimersi al meglio in altre piazze.

In verità da sempre le fortune dell'atleta le compie anche il tecnico di turno.

La pressione della piazza può incidere sul rendimento di un atleta soprattutto se si gioca in uno stadio in cui la domenica ti osservano 3000/3500 spettatori, quando in altre località la presenza media è senz'altro più bassa, ma aspetto non indifferente è che di calcio si parla sola la domenica, in occasione dell'evento agonistico.

E' pur vero che gli atleti debbono rispondere alle caratteristiche del modulo preferito del tecnico e in base allo schema prediletto, pertanto debbono adattarsi a tali esigenze. Pera, per esempio, in altri moduli e con altri compagni di squadra, a Taranto avrebbe confermato il suo curriculum, per esempio, con la squadra di quest'anno  avrebbe potuto fare la sua parte e con qualche goal in più, probabilmente, anche  se non abbiamo la prova, avremmo avuto meno difficoltà in zona goal, soprattutto in quel novembre nero che ci ha penalizzato non poco.

Crucitti, invece agli albori della sua esperienza in rossoblu,  stava dando un'impronta decisa, poi l'arrivo dei centrocampisti di peso, Marsili e D'Agostino, ovviamente fecero mutare rotta, in meglio, all'attuale compagine societaria  e le scelte si rilevarono giuste.

Savanarola, ripetiamo, grande esperienza in D e soprattutto uomo abituato alle promozioni in serie C, inserito in quello scacchiere proposto inizialmente da Cozza sembrava potesse integrarsi agevolmente, ma il repentino cambio di guida tecnica, con il subentro di Cazzarò, lo ha inevitabilmente emarginato e, anche per scelta familiare, le strade si separarono e le sue fortune sono state rispolverate in altre piazze.

Quindi, volendo fare una sintesi, premesso che una piazza come Taranto, può comportare una pressione psicologica sui calciatori, è altrettanto vero che però, in campo si gioca 11 contro 11, e che in quell'occasione il vero atleta si estranea dal contesto intorno al rettangolo di gioco ed è concentrato unicamente sulla palla e sul gioco da adottare per superare l'avversario.

Chiaramente, più che pressioni psicologiche incidenti sull'atleta, parlerei di inserimenti dei giocatori e loro caratteristiche adatte o meno ai moduli o schemi attuati dal mister di turno.

Sappiamo infatti che ogni allenatore avendo le sue convinzioni tecniche, predilige vari schemi, ma ovviamente per attuarli ha necessità di interpreti che possano far si che quello che possiamo definire orchestra, possa esibire o sciorinare un calcio valido e gradevole per palati fini, come sono quelli della nostra città, notoriamente, abituati, in passato,  anche a spettacoli e platee di livello, ovviamente, non paragonabili agli attuali palcoscenici battuti.

Il passato comunque non ci interessa, l'attualità invece ci ricorda che i nostri beniamini debbono concludere la stagione con l'obbiettivo, secondario purtroppo, di conquistare la migliore posizione in graduatoria e possibilmente vincere la lotteria dei play off.

I discorsi tecnici verranno affrontati sicuramente nella torrida estate che si preannuncia ricca di colpi di scena e quindi sarà più appetibile ed interessante. 

Fabrizio Di Leo