Taranto, parola al tifoso: "Basta piangere sul latte versato: testa alla finale di Cerignola"

Andria, Nardò, Gravina, Francavilla e Sorrento da una parte. Gravina, Fasano, Altamura, Ercolanese e Bitonto dall'altra. Ad ogni sconfitta del Taranto corrisponde una reazione, causa ed effetto per intenderci. Questa è stata una regola fissa del Taranto di quest'anno, per nostra fortuna. Contro il Bitonto il Taranto decide di chiudere subito la pratica al primo tempo e gestire alla ripresa, con qualche rischio e affanno di troppo, il doppio vantaggio firmato da Croce prima e D'Agostino poi. 

È stata la bella copia dell'1-1 di campionato, in quel caldo 16 settembre il Taranto passò subito in vantaggio con Favetta salvo poi subire il gioco del Bitonto per quasi tutto il secondo tempo. Stavolta, a mio avviso, la ripresa sottotono dei rossoblu è figlia di una condizione fisica non ottimale da parte della squadra che deve fare i conti pure con l'infermiera sempre più piena (Oggiano si è aggiunto a Marsili ed Esposito che quasi certamente salteranno la finale di Cerignola).

Poi era anche normale che il Bitonto in svantaggio di 2 gol facesse la partita della vita e provare il tutto per tutto per qualificarsi in finale, dopotutto nel calcio esiste anche l'avversario, non solo il Taranto. E se siamo qui a commentare l'ennesima vittoria del Taranto in casa, i meriti dobbiamo darli a un uomo. Anzi, due. Però a uno specialmente: Vittorio Antonino. Almeno 2 interventi salva-risultato, su Patierno e su Picci (che proprio non ne vuole sapere di segnarci un gol e di vincere contro di noi), dei veri e autentici paratoni che forse manco Mirarco nel 2014/2015. L'altro uomo a cui darei la palma del migliore in campo è Vito Di Bari. 

Una sicurezza là indietro insieme a Lanzolla, nel primo tempo ho notato un suo recupero su Patierno clamoroso (eravamo sullo 0-0 ancora se non ricordo male). Probabilmente senza Antonino e Di Bari, il Taranto avrebbe preso un'imbarcata clamorosa contro il Bitonto. Che poi uno pensa a tutti quei punti in più che si potevano fare a novembre con, appunto, Antonino e Di Bari. 

Ma ora basta piangere sul latte versato, testa alla finale di Cerignola. Possiamo giocarcela a viso aperto al Monterisi, nonostante le nostre defezioni e, soprattutto, gli annessi e connessi. E chi vuol capire capisca...FORZA TARANTO!!!

Nicola D'Elisiis