Amarcord, Campioli stende il Campobasso nello scontro promozione

Nella stagione a cavallo tra il Secondo ed il Terzo millennio l'Arsenal Taranto del Presidente Emanuele Papalia, arrivata al secondo anno d'età, viene costruita con l'obiettivo del salto di categoria per tornare finalmente tra i professionisti dopo tre anni d'esilio. Il mercato estivo conferma le ambizioni del club: di fondamentale importanza gli acquisti del bomber D'Isidoro, attaccante scafato che arriva dal Benevento, e del velocissimo esterno Mimmo D'Antò, proveniente dalla Turris e che entrerà nelle grazie del tifo ionico che gli dedicherà addirittura un coro. 

Cruciali le riconferme dei vari Campioli, Nettis, Orsini, Zangla e Pizzolla che hanno ben figurato nella stagione precedente. La panchina viene affidata ad Angelo Carrano, reduce dalla cavalcata trionfale che ha portato il Fasano in C2 con la bellezza di sedici punti di vantaggio dalla seconda. I presupposti per far bene ci sono tutti ed infatti i rossoblu iniziano il campionato con un ritmo martellante, facendo segnare l'invidiabile score di sei vittorie ed un pareggio. Fatale il recupero della prima giornata che viene disputata il 31 ottobre a Rutigliano e che nella migliore delle tradizioni americane legate ad Halloween sarà come un film dell'orrore per il Taranto. 

Saranno sei le reti subite nel barese, spicca il poker di Prisciandaro che chiuderà la stagione con trentuno gol in trentuno partite. Dopo un simile trauma il Taranto non è più lo stesso e nelle successive quattro partite le prestazioni stentano ad arrivare, con i conseguenti pareggi contro Casarano e Isernia e la deludente sconfitta di Melfi. La squadra è tuttavia altamente competitiva e la reazione non tarda ad arrivare: un bel 4-0 rifilato al Barletta dà fiducia a Spagnulo e compagni che escono vittoriosi nel fondamentale e sentitissimo scontro diretto di Campobasso. 

Dell'Oglio eroe di giornata, autore di una favolosa punizione a otto minuti dalla fine. La crisi è scongiurata ed i rossoblu guarderanno tutti dall'alto fino alla ventisettesima giornata, quando dopo il secondo pareggio a reti bianche consecutivo (a Vasto ed in casa contro il Casarano), il Campobasso mette la freccia e riesce ad eseguire il sorpasso con il distacco che aumenterà ancor di più a causa di un altro inspiegabile 0-0, questa volta ad Isernia. 

Si arriva così al 30 aprile 2000, con i rossoblu ionici che inseguono la squadra del capoluogo molisano a sei lunghezze di distanza e sono chiamati ad una vera e propria impresa a sole quattro giornate dal termine. I ragazzi di Carrano affrontano lo scontro diretto, questa volta con il fattore campo a proprio vantaggio, con una notevole pressione sulle spalle. Un risultato diverso dalla vittoria sancirebbe l'addio ai sogni di promozione e darebbe il colpo di grazia ad una squadra già demoralizzata dopo aver letteralmente cestinato un campionato dominato. Lo "Iacovone" sprona la squadra con settemila tagliandi staccati ed il solito incessante tifo. 

Mister Carrano schiera la formazione classica, fatta eccezione per capitan Spagnulo che verrà sostituito da un giovanissimo Ghigo Gori, impiegato per adempiere all'obbligo della quota under imposta dalla Lega: Gori; Nettis, Orsini (73' Rubino), Ferri (65' Barraco), Zangla, Pizzolla, Stasi, Campioli, D'Isidoro (77' Magno), Dell'Oglio e D'Antò. Mister Busetta, alla prima apparizione da ex allo "Iacovone", risponde con De Rosa; D'Aversa (84' Somma), Di Stefano, Corradino, De Pascale, Mancini, Galantucci, Bucciarelli, Taribello (81' Ristic), Mitri (71' Battinelli) e Sibilli. Il Taranto, schiumante di rabbia, prende il controllo del match fin da subito non lasciando scampo ad un remissivo Campobasso che, probabilmente, è giunto in riva allo Ionio con l'intento di portare a casa un pareggio. 

Nella prima frazione di gioco i padroni di casa si rendono pericolosi con un tiro dalla distanza di Stasi sul quale De Rosa deve rifugiarsi in corner e con una pericolosa punizione di Campioli che termina a pochi centimetri dalla traversa, deviata anch'essa dall'estremo difensore molisano. Il Campobasso si avvicina all'area ionica solo in una circostanza quando Sibilli indirizza verso lo specchio della porta un debole sinistro che Gori para senza affanni. Ad inizio ripresa è ancora De Rosa a rendersi protagonista, bloccando sulla linea di porta un colpo di testa di D'Isidoro da posizione favorevolissima. Gori fa vedere che non è da meno e nega il gol di testa a Taribello con un tuffo plastico. 

A dieci dalla fine il match si sblocca: punizione in favore dei padroni di casa, poco dietro la lunetta dell'area di rigore. Sul punto di battuta si presenta lo specialista Campioli che questa volta non sbaglia. Destro "a foglia morta" sul palo del portiere che resta pietrificato e non può far altro che scrutare il pallone insaccarsi nell'angolino basso. Pubblico tarantino in tripudio e squadra al completo che va a festeggiare sotto la Curva Nord. Il Campobasso non ci sta ed il match si incattivisce, come ogni scontro diretto che si rispetti. Il match winner Campioli e Magno eccedono nell'agonismo e lasciano i propri compagni in nove. 

Nonostante il doppio vantaggio numerico il Campobasso non riesce a pervenire al pareggio, sbattendo contro il muro tarantino, con i rossoblu ionici ormai giocavano in trance agonistica spremendosi fino allo stremo per mettere in banca la vittoria. Il triplice fischio sembra arrivare dopo ore, il big match è conquistato con un trionfo a tratti commovente. Lo svantaggio in classifica è dimezzato, ora Taranto può realmente sperare nel contro sorpasso. 

Gabriele Campa