Bitonto, la prima riconferma è quella di capitan Gianni Montrone

Il Bitonto stagione 2019/2020 riparte dal suo capitano: la prima riconferma in casa neroverde per la prossima avventura in Serie D è infatti quella del difensore classe 1986, Gianni Montrone.

Autore di quattro gol, fascia al braccio, perno della difesa e tra i simboli del Bitonto, Montrone ha deciso di continuare a sposare il percorso a tinte neroverdi tracciato dal presidente Francesco Rossiello.

«Essere uno dei riconfermati rappresenta un grosso motivo di orgoglio perché significa aver lasciato un buon segno per la squadra e per la città – commenta Montrone –. La mia priorità è stata sempre e solo Bitonto, mi hanno associato a tante squadre in queste settimane, ovunque in tutta Italia, ma non ho pensato ad altro se non al Bitonto».

«Bisogna ripartire da dove abbiamo finito ma con la consapevolezza di doversi e potersi migliorare – aggiunge il capitano –. Eravamo una matricola, ci siamo tolti tante soddisfazioni, con la vittoria a Bari, i playoff disputati, ma di reale non ci è rimasto nulla. Per questo dobbiamo migliorarci in tutto, nella fame, nei minimi particolari. Non mi va di parlare di obiettivi, dobbiamo continuare a divertirci ma con la consapevolezza di non essere inferiori a nessuno, e poi l’appetito verrà mangiando. Sicuramente mi aspetto un campionato ancora più avvincente, ci sarà tanta concorrenza e ciò renderà la prossima stagione ancora più avvincente ed entusiasmante». 

L’approccio con mister Taurino.

«L’ho incontrato da avversario, da allenatore non lo conosco – osserva Montrone –, ci siamo però visti per una chiacchierata e mi ha fatto subito una gran bella impressione, ho percepito nelle sue parole tanta voglia, tanta fame, i giusti presupposti per fare bene. Se ne parla un gran bene, non bisogna guardare la parentesi di Nardò».

Montrone tra i simboli ormai del “progetto Bitonto”.

«Noi che abbiamo la fortuna di starci dentro sembra tutto scontato, ma questa società è davvero un esempio di serietà, programmazione, competenza, rispetto; è composta da persone che meritano tanto e solo chi ci lavora e ha la fortuna di conoscerle può capirlo – conclude –. Il presidente non è un uomo di grandi parole ma viverlo ti fa capire l’importanza di una società che a livello dilettantistico si fa fatica a trovare in giro. Consiglio davvero di considerare il progetto Bitonto, perché merita davvero tanto».