Serie C, definite le retrocesse tra deluse e in difficoltà

Lo spareggio play out, disputato al Ventura di Bisceglie, dopo la drammatica lotteria dei rigori che ha condannato i nerazzurri di Vanoli e del patron Canonico, alla serie D, ha fatto cadere definitivamente il sipario sulla stagione della serie C, per quel che riguarda le sette sorelle costrette agli inferi della quarta serie. Cosa accadrà ora? E' semplice il quadro della situazione. Retrocesse, immediatamente come ultime, oltre al Fano, le escluse, durante la stagione Pro Piacenza e Matera, quindi, dopo il primo turno play out, Cuneo e Paganese, quindi , come ciliegina sulla torta delle deluse ed amareggiate , il Bisceglie. 

Ed ora come si svilupperà il solito film estivo, con alte temperature, miste ad ansia e speranze, per tanti club, in coda per uscire dagli inferi della D? Ancora una volta, l'ago della bilancia è rappresentata dalla Lucchese, club che, in molti, vorrebbero morto. Perché? Tutto nasce dalle due vie dettate dalle norme federali, per scampare dalla serie D. La prima parla di "riammissione", ovvero le retrocesse dalla serie C, che non abbiano subito penalizzazioni, per "essere riammesse nella terza serie nazionale, SENZA LA CORRESPONSIONE DEL FONDO PERDUTO, debbono sperare che una società di C venga DICHIARATA FALLITA entro e non oltre il prossimo 24 giugno". E chi potrebbe essere il club più ad alto rischio di chiudere battenti in via giudiziaria? La Lucchese che, nonostante una pesantissima penalizzazione (23 punti), ha , momentaneamente, salvato la categoria, ma i problemi, fondamentalmente rimangono. 

Resta ancora poco tempo perché si materializzi quella dichiarazione di fallimento che potrebbe recuperare un club, neo retrocesso, senza la ghigliottina del fondo perduto, ovvero in questo caso la Virtus Verona, difficilmente la Paganese (mentre il Fano ha già usufruito di una riammissione negli ultimi cinque anni, quando, nella stagione 2015 - 2016, furono ripescate Taranto, Fondi, Forlì, Olbia, Reggina e Vibonese). Quindi tenendo presente le difficoltà oltre che della Lucchese, anche del Siracusa, Virterbese, Imolese e Trapani, gli spazi in terza serie, pur rispettando il principio delle chiamate, autorizzano i rossoblu ad avere una minima speranza di poter abbandonare gli inferi della serie D. 

Intanto, la squadra che sta per essere costruita è per la serie D, ma questo non esclude che , nell'ipotesi campionato superiore, il Direttore Sgrona, in accordo con il neo tecnico ( sicuramente Ragno) non possa che ricevere direttive utili a completare adeguatamente il team, anche per un duro torneo di C. Ed allora, come sempre invitato, nelle scorse settimane o addirittura mesi, stiamo tutti in attesa delle prime trattative andate a buon fine, rispettando i tempi federali previsti, poi, se in seguito la sorpresa di un qualcosa che si materializza possa interessarci, bene, sicuramente vorrebbe dire che qualcosa si è seminato e quindi si è raccolto dei frutti di una dura gestione societaria, vecchia più di un anno e mezzo. In caso contrario, affronteremmo la serie D, con la convinzione di aver una squadra super competitiva per tagliare primi il traguardo della prossima stagione. 

Fabrizio Di Leo