Serie C e Serie D, numerosi i club in grande difficoltà

A quattro giorni dalla data limite per l'iscrizione al campionato di serie C, sono enormi le difficoltà che club sia di C, ma alcuni anche di B, hanno sulla loro strada. Al momento, partendo dalla serie C, il neo promosso Trapani, ancora non ha una nuova proprietà e questo ovviamente, con il trascorrere dei giorni, rende incerto il futuro del club siciliano che deve onorare le garanzie economiche nei confronti dei tesserati tanto che alcuni di loro, per questa incertezza, sono alla ricerca di nuova sistemazione. Lo stesso Venezia, retrocesso in serie C, nonostante l'intenzione dell'attuale proprietà di rinunciare al ricorso al Consiglio di Stato, contro l'esito dello spareggio perso con la Salernitana, sta ridimensionando le sue ambizioni con lo svincolo per determinati giocatori, ovviamente fatto per cercare di reperire risorse utili a poter affrontare la stagione 2019 - 2020, ma chiaramente il passaggio propedeutico sarà la scadenza del 24 giugno prossimo, ancora non formalizzato. 

Chiaramente le difficoltà di Trapani, Venezia e, negli ultimi giorni , del Palermo che dovrebbe partire con una forte penalizzazione nella prossima stagione, ma dovendo sborsare una cifra vicina ai dieci milioni, compresi i soldi delle ultime tre mensilità, rende una corsa il tempo la presentazione della domanda di iscrizione alla serie B, mette in allerta le retrocesse dalla B, ma anche alcuni club di C, pronti a colmare le vacanze dei posti che si dovessero liberare. In serie C, infatti ci sono alcuni club a forte rischio di scomparsa o nuovo inizio in serie D. A cominciare dal Siracusa, per i problemi manifestati per tutta la stagione, ma anche per il Foggia, dove l'uscita dei Sannella, in attesa che qualcuno si sobbarchi il monte debito particolarmente elevato ed iscriva la squadra in serie C, per passare dall'Arzachena, dove il Presidente ha deciso di lasciare e si è in attesa che qualcuno si faccia avanti a rilevare il club sassarese. 

Problemi piuttosto importanti affliggono l'Imolese (riguardanti lo stadio, in primis, ma anche di carattere finanziario); la Lucchese, vittoriosa nello spareggio con il Bisceglie, ha una situazione al limite del collasso e la pesante penalizzazione subita in campionato è stato il primo campanello d'allarme per il club toscano ed anche per la Viterbese, club laziale gestito da Camilli che ha detto di voler assolutamente lasciare perché non intenzionato a proseguire in un'impresa divenuta molto onerosa. Ora il format della prossima stagione dovrà essere necessariamente a 60 club ed allora sotto alle riammissioni, che saranno ad appannaggio dei club "virtuosi" retrocessi dalla C appena conclusa e con i ripescaggi dalla D. 

Per le riammissioni solo Virtus Verona e Bisceglie (club considerato "virtuoso", nonostante la penalizzazione di tre punti, per mancato deposito dell'attestazione del tesseramento di un allenatore responsabile della squadra che ha partecipato al campionato Beretti), ne potranno beneficiare. In serie D, dalla famosa griglia scaturita a seguito dei play off disputati, fuori dai ripescaggi, per scelta, Matelica e Lanusei, ottime possibilità per il Cerignola (che sta sistemando le problematiche legate all'impianto di gioco), Modena (fresca la ufficializzazione di Zironelli in panchina e di Salvatori nel ruolo di direttore sportivo) e Pro Sesto. Da chiarire la posizione della Turris (fuori perché penalizzata e con seri problemi all'impianto), Ponsacco (da capire il reperimento delle risorse e l'adeguamento strutturale all'impianto), mentre per il Campodarsego e l'Inveruno mancherebbero alcune prerogative basilari legate all'impianto. 

Fuori anche dai giochi Reggio Audace (ancora in fase di assestamento societario e l'assenza di risorse per il fondo perduto), l'Adriese (problemi di risorse economiche e d'impianto), il Sassari Latte Dolce (l'impianto da adeguare alle vigenti normative oltre al reperimento di risorse per coprire il fondo perduto), la Recanatese, dopo la ricerca della possibilità di fondersi con la Maceratese e tentare il ripescaggio , ha rilevato problemi di impiantistica e difficoltà procedurali per tale operazione di fusione, associata anche al reperimento di risorse per il fondo perduto; out anche il Ligorna, club di un quartiere di Genova, che ripartirà dalla serie D, causa assenza di risorse da destinare al famoso fondo e per oggettivi problemi di impiantistica; nulla da fare anche per il Marsala, alle prese con l'impiantistica e le risorse economiche limitate; niente da fare anche per il Gavorrano che sta programmando la prossima stagione di serie D. 

Quindi ci sarebbero il Mantova, ma il presidente all'indomani della sconfitta nella finale play off con il Pro Sesto ha detto esplicitamente che non avrebbe fatto la domanda di ripescaggio e quindi il Taranto che, invece, entro il 4 luglio, presenterà la domanda corredata da tutte le attestazioni e i documenti richiesti dalla FIGC. Quindi al momento, anche se le possibilità non sono di percentuale altissima, il club ionico è pronto allo sbarco in C, motivo per cui attenderà la chiamata e, se non è molto elegante sperare nelle disgrazie altrui , è anche vero che quando il Taranto fu estromesso dalla serie C (gestione D'Addario), alcuni club ne furono contenti e beneficiarono di tale rinuncia del club, perché in questi casi "mors tua, vita mea", è il concetto basilare anche in questo mondo del calcio, divenuto fonte di cannibalismo. Attendiamo il 24 giugno e, da martedì 25, capiremo quale potrà essere la nostra sorte, attualmente, orientata alla serie D. 

Fabrizio Di Leo