Amarcord, la punizione di Paolinelli che valse una salvezza

Nella stagione 1986/87 il Taranto, fresco di promozione in B, si propone di disputare un campionato modesto che possa concludersi con una salvezza, possibilmente senza troppi affanni. Nel mercato estivo oltre alle importantissime riconferme di Maiellaro, Paolucci e Biondo, si registra un vero e proprio colpo di mercato con la dirigenza ionica che riesce ad assicurarsi le prestazioni sportive del bomber Totò De Vitis, che nella stagione precedente ha ben figurato in C1 con la maglia della Salernitana collezionando ben sedici reti. In panca verrà riconfermato, con riserva, mister Mimmo Renna che nel finale della passata stagione non ha affatto convinto i vertici societari, soprattutto per quanto riguarda la gestione dello spogliatoio. I dubbi nutriti dal patron Fasano si avverano puntualmente e dopo nove giornate, nelle quali sono arrivati solo cinque punti, Renna viene esonerato. Al suo posto arriva Fernando Veneranda, allenatore di indubbia esperienza che ha appena conquistato la salvezza sulla panchina del Palermo.  

L'avvicendamento tra tecnici non porta alla sperata scossa ed il girone d'andata si chiude con il Taranto fanalino di coda, con il magro bottino di soli dodici punti conquistati. Nel girone di ritorno, però, gli ingranaggi sembrano pian piano oliarsi e la situazione si ribalta.  

Ventuno punti per De Vitis e compagni che prendendo in considerazione solo il girone di ritorno, chiudono virtualmente al quarto posto, ma soprattutto permettono agli ionici di disputare lo spareggio salvezza contro Lazio e Campobasso in campo neutro al "San Paolo" di Napoli. Di fondamentale importanza la nettissima vittoria con il risultato di tre a zero nell'ultima giornata di campionato contro il Genoa, anch'essa in campo neutro al "Via del Mare" di Lecce, che unitamente al pareggio del Campobasso ha decretato ufficialmente la disputa degli spareggi. Il 27 giugno 1987 va in scena il primo turno che vede il Taranto trionfare contro la Lazio grazie alla diciannovesima rete stagionale di Totò De Vitis che fa esplodere gli oltre diecimila tarantini accorsi nel capoluogo campano.  

Il match contro il Campobasso è in programma solo quattro giorni più tardi. Il Taranto arriva allo scontro galvanizzato dalla bella vittoria contro gli aquilotti, consapevole di avere due risultati su tre a proprio favore.  

Mister Veneranda schiera: Goletti; Biondo, Gridelli, Picci, Serra, Paolinelli, Paolucci, Rocca, De Vitis, Maiellaro e Dalla Costa. La risposta di Giampiero Vitali è affidata a: Bianchi; Parpiglia, Accardi, Maestripieri, Anzivino, Lupo, Evangelisti, Baldini, Perrone, Goretti e Boito. 

Il match è ovviamente tesissimo e nella prima frazione di gioco entrambe le squadre rischiano poco, preferendo la fase di studio e la prudenza. Ai rossoblu ionici ciò fa comodo, consci di poter conquistare la salvezza come anzidetto anche solo con il pareggio. Il Campobasso cerca di tenere le redini del gioco ma sembrano notevolmente più preoccupati di non prenderle piuttosto che darle. Il primo tempo si conclude a reti bianche ma il Campobasso sa che nella ripresa dovrà rischiare qualcosa in più per non avere problemi nella seconda giornata contro la Lazio.  

I molisani come da copione partono forte ed al nono minuto Paolinelli è protagonista di un salvataggio miracoloso su colpo di testa a botta sicura di Boito che aveva già battuto l'estremo difensore Goletti. Un minuto più tardi arriva la scintilla che sblocca la partita: Evangelisti sulla mediana salta in dribbling Picci e dai trenta metri scaraventa un bolide inarrestabile che Goletti non riesce a bloccare. Il Taranto si scuote e reagisce in maniera positiva al gol appena subìto, senza farsi prendere dalla frenesia. Il Campobasso da par suo cerca di "rubare" quanti più minuti, simulando infortuni quando possibile e rallentando il ritmo del gioco. L'atteggiamento tarantino porta i suoi frutti ed infatti alla mezz'ora trova la preziosissima rete che può valere la permanenza in cadetteria: punizione potentissima di Paolinelli che riesce a tenere la sfera incollata al terreno di gioco, piegando le mani di Bianchi che devia ma non riesce ad impedire la rete. 

Un vero e proprio missile quello di Paolinelli che ha stampato a caratteri cubitali la parola salvezza. Il difensore jesino si fionda sotto il settore riservato ai propri tifosi per festeggiare la tanto agognata rete. E' un pareggio che per nulla al mondo il Taranto vorrà sprecare che infatti nel resto della partita si limita a chiudersi "a riccio" limitandosi a ripartire in contropiede con il minor numero possibile di uomini. Quando il sig. Bergamo di Livorno esegue il triplice fischio tutti i Tarantini, che siano giunti al "San Paolo" o che stiano seguendo la gara da casa, possono tornare a respirare dopo novanta minuti di tensione pura. Taranto-Campobasso 1-1 e nonostante un anno particolarmente difficile, l'obiettivo minimo è stato raggiunto.

Gabriele Campa