Taranto: scetticismo, pessimismo e disfattismo fanno nuovamente capolino

La sconfitta di Cerignola, circa cinquanta giorni fa, ha portato sicuramente delusione, non tanto per il valore dell'incontro (rilevatosi per i rossoblu inutile, in considerazione della preclusione in maniera definitiva, in prima chiama, per la C), quanto per la disfatta , nel punteggio,  ampio da ricordare , nei cosiddetti record negativi.

All'indomani della finale play-off, la società, già attiva in ottica eventuale ripescaggio in chiamata dell'ultimo minuto, aveva dato corso alla visita dell'ispettore della Lega Pro, in modo che in sinergia con l'Ente proprietario dello Iacovone (il Comune), si potessero eseguire  gli adeguamenti previsti dalla predetta Lega, per ottenere la Licenza di disputare campionati di serie C.

Questo attivismo, strano nelle sue modalità di velocità, tanto che poi in effetti quanto richiesto dalla Lega e associati ai lavori di riqualificazione dello Iacovone B stanno procedendo affinché terminino secondo i tempi previsti dal crono programma, cozzava fin da subito con una parte dell'ambiente, che mugugnando sull'esito del campionato, iniziava ad essere scettica già dal nome del nuovo allenatore.

La nomina di Sgrona, a Direttore Sportivo ( l'assenza di un Direttore Sportivo era stato uno degli alibi per contestare la società la scorsa stagione e per giustificare la propria posizione contro questa compagine societaria fino alla finale di Cerignola), apriva un nuovo motivo di malumore, ovvero secondo taluni nome sconosciuto nel ramo direttori sportivi, o meglio non qualificato per campionati come la D o meglio la C, divenuto a fine maggio, primi di giugno,  un obbiettivo difficile, ma realmente non impossibile.

E se da un lato qualcuno, come ritornello di un disco stonato, chiedeva che i vertici societari abbandonassero e levassero le loro terga quasi da non salutati ospiti, la stragrande maggioranza della tifoseria era attenta alle evoluzioni delle dinamiche che sono iniziate con le prime riconferme degli atleti che nella passata stagione avevano fornito le maggiori garanzie.

In quel momento si è nuovamente fatto avanti lo scetticismo, accompagnato da pessimismo anche sulle prime riconferme.

D'Agostino, Ferrara, Lanzolla, per esempio, non andavano bene, meglio altri atleti non presenti nella lista, addirittura rimpianti di alcuni di loro che durante la stagione erano stati oggetto di attenzioni, in senso negativo, causa  le loro prestazioni.

Poi, man mano che arrivavano le conferme, l'attenzione si è spostata, per l'intero mese di giugno, sull'obbiettivo ripescaggio e giù  la litania che la società prometteva qualcosa che non era possibile e che, probabilmente, le risorse economiche non prevedevano una migliore prospettiva di campionato, ovvero la C

A volte, sarebbe bastato andare  a leggere le disposizioni della Lega Pro, in merito al ripescaggio delle società che in D avevano costituito due griglie, una delle vincenti i play off ed una delle perdenti (in cui il Taranto è posizionato al 2° posto alle spalle del Mantova,  che poi ha manifestato l'intenzione di non essere interessato ad un eventuale ripescaggio da tentare previo il versamento , "a fondo perduto" di 300.000 Euro),  ma soprattutto leggere le clausole inserite sui criteri e sulle precedenze di talune società rispetto ad altre.

In quella occasione, per coloro che avessero saputo leggere attentamente le carte federali, si sarebbe potuto capire la differenza tra "Riammissione" (ovviamente leggendo chi potesse usufruirne) e "RIPESCAGGIO" (operazione rivolta sostanzialmente alle squadre di D che avessero disputato la finale dei play off nei nove gironi di C).

In quel momento, allo scetticismo è subentrato un pessimismo, al motto "è inutile illuderci, tanto non saremo ripescati", quando non si sapevano neanche quali e quante squadre sarebbero state escluse dai vari campionati professionistici,pensiero che appariva alquanto prematuro, pretestuoso e segno di vittimismo e resa totale.

Le visite con il Presidente Federale, Gravina,  a Roma e  con quello della Lega Pro, Ghirelli,  dei vertici societari , non erano di cortesia ma istituzionali, ovvero cercarne di capire le reali possibilità di potere essere ripescati non in prima chiamata, cosa nota ed arcinota, ma EVENTUALMENTE ALLA RIAPERTURA DEI TERMINI TRAMITE NUOVO BANDO, dove sarebbe potuta cadere la FAMIGERATA PRECLUSIONE DEI 5 ANNI (dall'ultima "premialità" ricevuta dal club ionico).

In quella occasione sono state riconfermate dal vertice federale e quello della Lega, che al momento non ci sarebbero state possibilità , ma solo con una delibera federale, che riaprisse ulteriori termini,  si sarebbe potuto intravedere un difficile, ma non impossibile,  spiraglio per la serie C.

Lo spartiacque che ha generato anche il disfattismo acuto è stata la conferenza di presentazione di Ragno (non si riusciva a capire che il tecnico molfettese non poteva parlare con nessuno, visto il suo legame contrattuale con il Potenza fino al 30 giugno), tecnico di spessore, ma che veniva persino messo in dubbio nei mesi di maggio e giugno, nonché deriso per il suo cognome.

In quella occasione la società ribadiva che, pur  sperando in una riapertura dei termini,  se questo fosse avvenuto a fine luglio, prima settimana di agosto, si sarebbe valutato se presentare la domanda, in considerazione che  dopo 15 giorni di preparazione con una squadra strutturata per  la serie D,  sarebbe stata un'autentica impresa adempiere a tutti gli aspetti e forse stravolgere la stessa squadra, ma comunque la valutazione  positiva rimaneva e comunque serviva sempre attendere la riapertura dei termini per poter fare la domanda di ripescaggio.

Parole che, per una parte dell'opinione pubblica (alcuni mesi  fa contraria, perché l'idea era che fosse più gratificante vincere sul campo  e non a tavolino , concetto non proprio calzante) era il sigillo ad una non intenzione di fare la famosa domanda di ripescaggio per la C e quindi ferro e fuoco sui social con valutazioni astruse, al limite del fantacalcio in qualche occasione. 

Nonostante stiano giungendo a Taranto atleti di spessore per la serie D e di garanzia anche per un campionato di terza serie (o Serie C), dopo cinquanta giorni circa,  questi tre aspetti negativi stano cominciando ad erodere un entusiasmo che era ritornato e si era manifestato nella conferenza stampa di presentazione di Ragno, dello staff tecnico di quello medico e del primo neo acquisto, Peppe Genchi.

Successivamente , alla spicciolata sono giunti  Luigi Manzo, Vincenzo Masi, Jmmy Allegrini, Mario Giappone a cui si aggiungono i riconfermati D'Agostino, Ferrara, Lanzolla, Stefano Manzo ed  Oggiano, i reduci dello scorso campionato, questi, comunque, rappresentano UNA BASE per il Taranto 2019 - 2020.

Cosa dire all'ambiente? Nessuna chiamata alle armi,  come qualcuno ironizza, ma sicuramente dimostrare l'attaccamento ai colori rossoblu, ai cuori palpitanti, nel bene e nel male e,  nel contempo, un po' di ottimismo, non guasterebbe, anzi come spesso abbiamo scritto da queste pagine, un sano realismo, in queste occasioni sarebbe la giusta medicina perché non possiamo non dare fiducia a mister Ragno e ai ragazzi che lui ha indicato di portare sulle rive dello Ionio.

A chi non gradisse questa società , e tutto quello che ruota intorno,  cosa possiamo dire?

Che se si è contrari "a priori" (per una questione di antipatia a pelle) nella libertà personale , possono  anche non seguire il calcio ionico e, se si amanti del bel gusto e delle arti pedatorie, volendo muoversi e fare una passeggiata, si può andare a vedere,  a 100 km  dalla nostra Città, la serie A  e diventare anche simpatizzanti giallo rossi perché,  se non dovessero essere intenzionati a frequentare più i gradoni dello Iacovone, la stragrande maggioranza della tifoseria se ne farà una ragione, il campionato va avanti e non ci sono spazi per rimpianti e nostalgie passate.

Popolo rossoblu, affolla l'accogliente Iacovone, ora completato con i seggiolini obbligatori in gradinata, ma spingi la squadra del condottiero Ragno all'ennesima sfida, contro il pianeta  della D e nello specifico dei club del girone H, affinché lo spirito di Laerte ci instilli il caldo sangue battagliero, sinonimo di successo!

Fabrizio Di Leo