Taranto, "l'opinione" di Fabrizio Di Leo

L'opinionista, secondo la definizione della Treccani, é un "giornalista della stampa o della radiotelevisione autore di commenti su fatti politici e di costume".

Secondo l'accezione comune, l'opinionista può anche trattare argomenti sportivi, perchè come è giusto che sia, il suo pensiero possa essere trasmesso ad una platea o via etere su aspetti importanti inerenti lo sport trattato.

Chi vi scrive, da sempre ha seguito il calcio e le vicende della squadra rossoblu, esattamente dalla  gara del campionato 1971 - 72, secondo torneo di serie B, gestione Di Maggio, disputato domenica 31 gennaio 1971, Taranto - Arezzo, 1- 0, in un pomeriggio invernale cupo, ma splendente per il risultato che fu deciso da una rete di Paina, indimenticabile bomber di quei primi anni della seconda serie nazionale.

Da allora ha sempre frequentato la curva per tanti anni, la gradinata, ha pianto quel 6 febbraio 1978 per la scomparsa del grande Erasmo, insomma ha sempre seguito le sorti pedatorie dei rossoblu. Poi, a differenza di tanti soloni del calcio che pontificano sull'opinionista sportivo calcistico, soggetto che non avrebbe valenza se ha praticato altri sport, questo può essere un'idea errata, perchè se prendiamo il buon Adriano Panatta, campione e gloria tennistica nazionale, nonché vincitore dell'unica Insalatiera (Coppa Davis) vinta dall'Italia nel 1976, recentemente  ha svolto il ruolo di opinionista sportivo di CALCIO di serie A sulle reti Mediaset  ed  allora questa convinzione, ripetiamo errata, scompare del tutto.

L'opinionista, infatti, si differenzia dal tifoso, dallo sportivo o da soggetti pseudo tali, in quanto non subisce condizionamenti, agitati da una fetta di gente comune che ovviamente da tale impostazione crede di trarne vantaggio, e fondamentalmente tratta argomenti correlati al calcio, aspetti di costume, comportamenti, comunque NON PARTENDO PREVENUTO come accade spesso a coloro che, anche dietro una tastiera,  criticano, non perchè  sia necessario, ma A PRESCINDERE, contro tutto e tutti, anche per ANTIPATIA, o perchè aggrediti dal tarlo dell'invidia, cercando di ingenerare campagne denigratorie, offensive, lesive anche per poterne trarre profitto, magari da un cambio di gestione societaria, chiaramente più malleabile ed utile a riproporre vecchi protagonisti e palcoscenici, frequentati da rientri del recente passato.

Bene chi vi scrive, seguendo il suo LIBERO pensiero, ritiene che, al momento, a questa compagine societaria si può rimproverare poco, perchè gli investimenti sono stati compiuti, anzi gli esborsi sono stati il massimo,  tanto che anche sotto l'aspetto del settore tecnico era stato ingaggiato un "guru" della serie D, rispondente al nome di Nicola Ragno, poi quello che è accaduto successivamente, ormai fa parte del passato, ma quella strada tracciata, quel lavoro svolto, il buon Panarelli lo sta utilizzando, ovviamente ampliandolo,  per gli aspetti necessari allo sviluppo dei suoi sistemi di gioco. Insomma coloro che non condividessero le idee di un opinionista, possono fare come si opera con un apparecchio televisivo, si fa "zapping", si guarda altro.

Chi vi scrive, ripetiamo, non subirà mai nessun condizionamento, non è "affetto" da antipatie o simpatie a pelle, preferisce capire l'operato di tutti e quindi valutare.

Un "vecchio" cuore rossoblu, però, non può essere solo passionale, non può subire condizionamenti, deve solo essere, nella sua "freddezza", attento alle analisi che il più bel gioco del mondo, come negli anni 60 e 70 si etichettava il calcio, richiede spesso e volentieri.

Ora, bando alle disquisizioni, concentrazione massima alla gara interna con l'Agropoli, con gli occhi e le orecchie, rivolti ai campi delle nostre dirette concorrenti e, domenica sera, via alle disamine sulla giornata calcistica, sperando rappresentino il segno della continuità avviata da due domeniche a questa parte.

Fabrizio Di Leo