Taranto, riscatto immediato e vittoria d'autorità a Sarno

Il Taranto, dopo l'esordio dai due volti nel match d'esordio, vince d'autorità a Sarno. Alla vigilia, alcuni interrogativi si era posto lo staff tecnico rossoblu, innanzi tutto sulla condizione atletica, su quella mentale e sulla bontà dell'impianto di gioco, forse bisognoso di qualche correttivo o spostamento di atleti nello scacchiere jonico. Sul sintetico di Sarno, campo notoriamente generoso verso la nostra squadra, Panarelli non si discostava dagli undici, schierati all'esordio, riproponendo la difesa a quattro, i due a centrocampo, i tre incursori alle spalle dell'unica punta. 

Lo schieramento disorientava i sarnesi tanto che, nelle prime battute, un tiro di Oggiano, respinto dal portiere Mennella, il successivo palo , colpito da Favetta, con un avvitamento, a seguito di corner battuto da capitan Marsili e la mischia, alcuni minuti dopo, davanti alla porta dei locali, sventata dai difensori, anticipava il colpo di testa di Favetta, su cross di Oggiano, preludio al goal. Punizione dalla mediana destra di Oggiano, la palla scodellata in area, veniva deviata, con una torsione del collo, da Lanzolla e l'1 a zero era confezionato. La Sarnese, fino a quel momento, al 26° minuto, era stata molto evanescente, non aveva impensierito, assolutamente, la difesa rossoblu e il buon Pellegrino, rimasto inoperoso fino a quel momento. 

Al 27°, in effetti, la prima azione di rilevo dei locali, con un tiro di Sannia, comunque alto sulla porta di Pellegrino. Poi D'Agostino, magistrale con una punizione di prima, parata dal portiere di casa e, stancamente, si giungeva al riposo. Alla ripresa, piglio maggiore dei padroni di casa ed al 4°, a seguito di azione di calcio d'angolo, l'arbitro, con vista da lince, individuava, un'azione, al limite della regolarità, di Carullo su Sorriso e decretava il penalty che Langella realizzava, portando le squadre sulla parità. A questo punto, nella stragrande maggioranza dei sostenitori rossoblu, sembravano affiorare i fantasmi già visti la domenica precedente, contro il Bitonto e forse anche lo stesso andamento, per il risultato, invece la squadra, oltre a non scomporsi minimamente continuava a sciorinare gioco e, al 12°, l'episodio, forse decisivo del match. 

L'arbitro fischiava una punizione, fuori area sulla fascia destra dell'attacco jonico e, Langella, protestava abbastanza platealmente, quindi dopo il giallo ricevuto, persisteva in tale atteggiamento e l'arbitro, di cui parleremo a margine di questo commento, estraeva il secondo giallo, con conseguente espulsione dell'atleta sarnese. Il cambio, obbligatorio, di modulo per il tecnico Cusano, in quanto in inferiorità numerica, risultava manna per l'attacco jonico, tanto che il rapinatore d'area, Favetta, con una zampata sotto porta, piazzava la palla nell'angolino alto sulla destra della porta campana. Era il colpo di grazia, per i locali, in chiara confusione ed incapaci di contenere gli attaccanti jonici e l'entrata di Di Senso (intuito del mister, nell'azzeccata sostituzione), al posto dell'opaco Oggiano (complice il gran caldo subito), rendeva più difficile la vita ai difensori locali. 

Un'incursione, terminata con una netta spinta ai danni di Di Senso, induceva l'arbitro a fischiare il penalty che D'Agostino , freddamente ed abilmente realizzava e questo per la squadra di Cusano significava la resa, tanto che l'incontro veniva controllato tranquillamente dai ragazzi di Panarelli. Nel finale, altro episodio, questa volta controverso, vedeva coinvolto Favetta che, una volta lasciato il campo, perchè sostituito da Diakitè, veniva espulso, dalla panchina, su segnalazione dell'assistente di linea, per un ipotetico comportamento irriguardoso verso i tifosi locali, assiepati in tribuna. Non accadeva più niente e nonostante una ripresa accelerata per i locali e di controllo con incursioni in contropiede, come l'azione di Di Senso, per i tarantini, i nostri portavano a casa i primi tre unti stagionali. 

Nello stilare una graduatoria tra i migliori, sicuramente un plauso per Favetta, killer da area di rigore, nonchè grande opportunista, prestazione, leggermente macchiata da un'espulsione, ai limiti del regolamento, per il resto centrocampo robusto con la coppia Manzo Marsili, metronomi della zona centrale di campo, il tridente Oggiano, Squerzanti e D'Agostino, in moto continuo, alla ricerca di Favetta, con Oggiano, sembrato leggermente in ombra (probabilmente per al gran corsa effettuata) e D'Agostino, chiamato, dal dischetto a chiudere la contesa. Dicevamo dell'arbitro, impeccabile nel primo tempo, senza una sbavatura ed un'ammonizione comminata, mentre nella ripresa, probabilmente per un cambio di metro arbitrale, improntato alla fiscalità di cui ne ha fatto le spese, il Taranto, con il rigore subito, ricercato con il lanternino, ma poi con l'espulsione di Favetta, su indicazione dell'assistente, forse anche per compensare l'espulsione, per doppio giallo (il secondo apparso molto, ma molto severo) proprio di Langella, realizzatore del rigore. 

Sul contatto subito da Di Senso, forse il rigore è stato il più netto dei due, ma ovviamente il tutto nasce nel contesto in cui si è disputato il match, in campo notoriamente molto difficile anche di tipo ambientale. Nonostante tutto, ci siamo portati a casa i tre punti ed anche i risultati sono stati favorevoli ai nostri colori, a cominciare dal Cerignola, mentre Picerno ed Altamura, rimangono a punteggio pieno, ma la nostra concentrazione, oggi, è al match di Coppa Italia, di mercoledì prossimo, 26, alle ore 19,00 a Fasano, per mettere insieme altri minuti nelle gambe ed affinare la qualità del nostro gioco, ovviamente sperando di approdare ai 16esimi della manifestazione nazionale. 

Fabrizio Di Leo