Taranto, vecchi ricordi direttamente dalla Curva Nord

Ci sono dei primi giorni nella vita che non si dimenticano mai, e che la vita te la cambiano, questo è stato per me il primo giorno di stadio. Se ti travolge l'insana passione (perchè di questo si tratta) di agitarsi e fare questioni di principio su 22 perfetti estranei e tre (oggi qualcuno in più)serissimi professionisti che invece di stare a casa di domenica, si fanno comunicare gratuite abitudini coniugali in loro assenza da almeno un migliaio di altri perfetti estranei, allora entrare allo stadio sarà la tua disgrazia....e la tua più grande gioia! Per me si è trattato del campionato 98/99, serie D (D'ISIDORO, ZANGLA, MAGNO, D'ANTO', SPAGNULO....mi viene da piangere), oddio al “cambo” ci ero già stata, sporadicamente, ma non avendo fratelli o genitore tifoso, era difficile andare a vedere una partita figurati un campionato. 

Ci pensò la mia mamma, che non c'è più da poco, a chiedere alla mamma di Antonio se proprio lui, che andava in CURVA NORD (OHHHHHHHH) poteva portarmi. Detto, fatto, primo biglietto in Via Liguria, balbettio di emozione per l'occasione, e la Domenica finalmente scendo e citofono, 4 portoni dopo il mio, e mi ritrovo a iniziare il rito “ Carmine? Ci raggiunge (siamo a JURASSIC PARK, quindi niente cellulari), biglietto? Ce l'ho. Ma Maurizio? Non vedi chè già all'angolo?” Maurizio sarebbe il Vs. caro Direttore, mio compagno di Curva da allora e per qualche anno. Entriamo finalmente allo stadio, e da quel giorno per me niente è stato più lo stesso: il Taranto era diventato di fatto una delle mie ragioni di vita. Su quei gradoni ho imparato i cori, i nomi dei giocatori, i termini da stadio, e conosciuto persone che, in qualche modo, sono rimaste con me sempre, proprio come il Direttore, che già all'epoca dava un minimo di decoro giornalistico ai nostri beceri ed irripetibili commenti. Ci siamo lasciati alla fine di Taranto-Catania, abbracciati forte forte, in lacrime, con lui che aveva indosso il BOMBER A GIUGNO, per la folle scaramanzia di averlo indossato tutto il campionato. 

Ognuno ha preso la propria strada dopo, ma le strade dei tifosi non sono mai come i binari del treno, ci sarà sempre una partita in cui si incroceranno, e così io da tifosa ho potuto con piacere leggere in questi anni di una passione che è costante impegno e confronto, incontrare il Direttore durante qualche allenamento sotto la pioggia al campo B ( i tempi delle porte aperte) o conferenza stampa, e scoprire, ma senza sorpresa, nell'uomo, la stessa serietà, umiltà e lo stesso amore, del ragazzino che con me saliva i gradoni dello IACOVONE. 

E ad entrambi auguro il più grande degli in bocca al lupo per questa nuova avventura, e chiedo di non cambiare mai, alla faccia di tutti i tastieristi sportivi da social, che in 25 anni di campionati, trasferte comprese, fatico ad aver visto in qualunque settore dello stadio, e che del calcio colgono solo dietrologie, gossip e malignità, che come sempre nulla interessano davvero a chi vorrebbe leggere di calcio, e negli anni hanno solo seminato ulteriori veleni in questa terra che proprio non ne ha bisogno, e che tante volte nel Taranto ha cercato di trovare i suoi momenti di gioia e riscatto. E comunque è iniziato il campionato, impareremo i nomi dei nuovi, malinconicamente ognuno ricorderà i suoi “vecchi”, litigheremo, qualcuno già lo sapeva, e altri saranno gli amici fidati che sanno i segreti, insomma come sempre, e nonostante tutto, NON VEDO L'ORA, FORZA TARANTO SEMPRE! 

Dedicato alla mia MAMMA e a MAURO.

Mariangela Falcitelli