Potenza, "Contro il Taranto sarà dura. Giocheremo in uno stadio per me speciale"

Con l'approssimarsi della sfida tra Taranto e Gravina di domenica prossima abbiamo ascoltato l'ex rossoblu Francesco Potenza, esterno d'attacco che due stagioni fa indossò la maglia del Taranto nella sfortunata annata che portò alla retrocessione in D del Taranto.

Ciao Francesco come stai? Come procede il recupero dall'infortunio?

Ho subito un risentimento al flessore, una tendinite che mi bloccava quando cercavo di scattare. Per fortuna tra terapie e cure specifiche credo di stare molto meglio, ormai il peggio è alle spalle.

Due anni fa ci siamo lasciati con una retrocessione amara per il Taranto. Cosa ti è rimasto di quell'avventura in riva allo Ionio?

È rimasto tanto dispiacere per come è finito quell'anno calcistico, poi devo ammettere che la mia famiglia è stata benissimo a Taranto, ho ancora amici a Taranto che sento e vedo durante l'estate. La retrocessione ha lasciato amarezza perché eravamo partiti bene e secondo me alla lunga qualcosa in più andava fatta almeno per salvare la categoria.

Cosa pensi a distanza di due anni dei tuoi ex compagni che dopo l'aggressione subita decisero di non tornare più a giocare a Taranto lasciandovi da soli a lottare sul campo?

All'inizio mi sembrò un atteggiamento comprensibile trattandosi di una cosa un po' dura, però poi col passare degli anni, considerando il gruppo e la squadra che c'erano credo avrebbero potuto riprendere a dare il loro contributo alla squadra. Alla fine stiamo parlando del capitano della squadra e della spina dorsale del gruppo. Con il loro apporto la salvezza sarebbe stata possibile. Noi ci abbiamo provato con tutto il cuore perché ho voluto venire a Taranto per la piazza. È stato un anno particolare, caratterizzato da tanti rigori contro di noi. Ci sono rimasto male perché a Taranto ci tengo molto. Durante questa settimana con Elio Nigro, che ho convinto a venire a Gravina, parliamo tanto di Taranto e di quell'annata. Sarei voluto rimanere a Taranto a lungo, spero che il Taranto si possa togliere delle soddisfazioni perché se lo merita.

Domenica scorsa avete perso con la capolista Picerno, è una squadra così forte da poter insidiare le altre per la vittoria finale?

Io ero a bordo campo, vedendola da fuori posso dire che fra tutte le squadre affrontate è stata l'unica squadra che ci ha messo del suo con delle idee di gioco. Vedo spesso il Taranto perché sono rimasto un suo tifoso e poi conosco parecchi ragazzi che giocano li e quindi posso dire che questo per il Taranto può essere un anno importante.  Insieme al Cerignola e al Picerno si giocherà il campionato.

Il vostro obiettivo qual è?

In primis vogliamo salvarci, poi avendo una società seria con una bella tifoseria vorremmo regalare qualcosa di più ai nostri sostenitori.

La sfida di Taranto come la state preparando? Siete tre ex ad aver vestito la maglia rossoblu quindi starete preparando i vostri compagni su quello che sportivamente vi attende allo Iacovone.

Chi di noi ha giocato a Taranto, compreso il mister, sa cosa significa entrare in quello stadio. Io ho avuto la fortuna contro il Lecce e con il Catania di vederlo pieno. Sappiamo che incontriamo una squadra forte, secondo me la più attrezzata del girone.

Se dovessi segnare esulteresti? 

A Taranto sono stato troppo bene, ho tanti amici e per quello che ho sentito dentro di me quell'anno, se dovessi segnare  assolutamente  non esulterei.

Andrea Loiacono