Taranto, la vittoria col Gravina esalta i suoi impagabili under

Una prova maiuscola, da dieci e lode in pagella, mette il sigillo su una vittoria targata Favetta, Oggiano e D'Agostino. L'avversario di turno, il Gravina del mister Di Meo indimenticato ex, è stato letteralmente sorpreso dalla formazione rossoblu, scesa in campo con l'obiettivo del riscatto dopo l'inopinato stop interno con l'Andria e la grossa delusione del derby con il Fasano. Panarelli ha schierato la migliore formazione possibile, in considerazione dei sette indisponibili tra squalifiche ed infortuni, non avendo la possibilità di recuperarne nessuno. 

Dopo i primi minuti di studio, il Taranto prendeva le misure degli avversari, apparsi leggermente intimoriti dalla pressione dell'attacco jonico. Oggiano, dopo un quarto d'ora, metteva in mezzo un pallone che Favetta controllava e depositava in rete. Successivamente, show di Oggiano che prima scaldava i guantoni al portiere Loliva (bravo a respingere a mani aperte), poi l'ex cavese colpiva la traversa piena e il solito Favetta, riprendendo il pallone respinto, sfiorava la doppietta. Nella ripresa gli jonici confermavano la supremazia e subito Oggiano concretizzava, con un gran sinistro, un suggerimento di Pelliccia nell'area di rigore. 

A questo punto, Panarelli iniziava la girandola dei cambi, quindi il Taranto sfiorava il tris con D'Agostino, Massimo e Miale. E proprio D'Agostino chiudeva l'incontro con una conclusione poderosa e precisa, la quale fissava sul 3 a 0 il punteggio, anche se il risultato finale avrebbe potuto essere più rotondo. Dopo l'amarezza ereditata dalla battuta d’arresto allo Iacovone contro la Fidelis Andria, la nota più positiva è stata quella dell'approccio dei sei under utilizzati da Panarelli nel corso del match col Gravina. Nell’undici iniziale, il mister rossoblu schierava sugli esterni Pelliccia e Ferrara, cursori durante la partita, bravi a mettere in difficoltà l'attacco gravinese. 

A centrocampo, nella diga posta davanti la linea a quattro, accanto a Massimo si sistemava il riconfermato Bonavolontà (positiva prestazione anche a Fasano nei 33 minuti di gioco disputati), il quale si integrava bene con l'esperto compagno di reparto. Quando, a 23 minuti dal termine, Panarelli ha schierato Guadagno al posto dello stesso Bonavolontà, il neo entrato ha sfoggiato una prestazione di massima attenzione, con discreta qualità, mostrando caratteristiche tipiche di un over, anziché di un calciatore classe 2000. Carullo poi subentrava ad uno sfinito Ferrara (un cursore dai poderosi polmoni), ed anche lui era abile a non alterare i meccanismi oleati della linea a quattro, lasciando intatta la fase di ripartenza, che preoccupava la difesa ospite, a causa delle galoppate effettuate e, in fase di ripiego, le ottime coperture. 

Lo stesso Cavalli, estremo difensore già utilizzato in queste ultime domeniche, sfortunato in Coppa Italia, nel match contro il Sorrento e nell'indecifrabile gara contro l'Andria, chiamato a difendere la porta rossoblu, l'ha resa ermetica sia a Fasano (nonostante gli attacchi dei biancoazzurri), ed ha anche dettato i tempi della linea difensiva nel recente match, ostentando una sicurezza che ha lasciato spazio alla perplessità di inizio stagione e del precampionato. Insieme con questi preziosi under, di qualità e tecnica apprezzabile, non dobbiamo dimenticare gli infortunati: il portiere Pellegrino, richiamato dalla società e dalla piazza che desiderava il suo ritorno, sicurezza quale ultimo baluardo rossoblu, e la sorpresa Salatino, match killer nella trasferta di Torre Annunziata, già forte dell’esperienza maturata dal vivaio della vicina Francavilla Fontana. 

Su di loro si scommette per un pronto recupero, in vista del lungo tour de force che è cominciato con tre squilli di tromba, ma che già da mercoledì prossimo, in quel di Altamura, proporrà un nuovo banco di prova dove l'intero gruppo, granitico, dovrà nuovamente mostrare cervello e muscoli, abbinati alla tecnica ed alla qualità, per superare un ostacolo da sempre complicato. 

Fabrizio Di Leo