Montella, "Se ci sarà la possibilità l’attaccante arriverà"

Direttore Montella, qual è lo stato d’animo della società dopo il pareggio con il Picerno?

Lo stato d’animo è quello di avere la consapevolezza di possedere una squadra importante che ambisce a vincere il campionato. Sapevamo di non essere una corazzata, sappiamo che ci sono altre squadre, ma ci conforta il fatto di esprimere il miglior calcio di tutta la serie D. Da parecchi anni non si vedeva giocare una compagine in modo così armonioso. Ci dispiace per il fatto di non aver battuto una diretta concorrente in casa nostra, ma considero il pareggio sempre come un punto guadagnato e non due punti persi, è sempre importante muovere la classifica.

Il pubblico chiede a gran voce un attaccante: come si sta muovendo la società?

Se ci sarà la possibilità, l’attaccante arriverà, ma siamo una squadra già forte. Tutti quanti vorrebbero il centravanti che la tifoseria cerca ma, come sempre ho detto, i matrimoni si fanno in due. Non è una questione di mettere i soldi sul bancone, come molti sostengono, semplicemente molte società non vogliono privarsi dei loro giocatori più forti, mentre ce ne sono altre che pretendono di fare chissà quale mercimonio. Quindi siamo lì in attesa. Ci sono dei profili che ci interessano, ma non facciamo nomi, poiché ogni volta che spunta la candidatura di un attaccante, si creano mille pretesti per cui non possa venire, perciò vogliamo prima chiudere l’operazione e poi annunciarla.

Oltre all’attaccante, la società sta valutando altri ruoli?

Si, ma di completamento all’organico. Il mercato chiude oggi, poi ci sono gli svincolati e poi si apre la sessione dedicata ai professionisti, quindi siamo vigili ed attenti. La squadra ultimamente si è rafforzata, ci sono stati dei nuovi tasselli che la gente ha già potuto apprezzare.

Qual è lo stato d’animo del presidente Giove, come uomo oltre che presidente?

Il Presidente è un combattente. E’ normale che, come tutti i tifosi, sia scontento del mancato risultato pieno contro la capolista Picerno, ma noi uomini di sport dobbiamo sapere che le partite si possono pareggiare, vincere e si possono anche perdere: non è il risultato di una singola gara che deve determinare lo stato d’animo di una persona, ma è l’obiettivo finale a cui noi puntiamo che deve contare. Il Taranto è inserito fra le squadre che lottano per il primato e sei punti non sono un distacco incolmabile, anche perché mancano ben diciannove partite alla fine del campionato.

A chi mette in dubbio la posizione di mister Panarelli, la società cosa risponde?

Penso che Panarelli stia facendo appieno il suo dovere, qua non ci sono i meriti di una persona o i demeriti di un’altra, qui si vince tutti insieme e se si perde, si perde tutti insieme, perché solo facendo gioco di squadra noi possiamo ottenere dei risultati. Qui siamo tutti, dal primo all’ultimo, i responsabili di questa società calcistica.

Confermate che i gioielli del Taranto non si muoveranno dalla Città dei due Mari?

Assolutamente. Se ci sarà offerta la possibilità, rinforzeremo l’attuale organico, non lo indeboliremo, perciò nessuno si muoverà da Taranto.

La società è contenta della risposta del pubblico avvenuta in occasione del big match infrasettimanale contro il Picerno?

Contentissima, anche per il supporto che hanno dato durante i novanta minuti. È stato un tifo incessante che ci incoraggia ad andare avanti, vorremmo regalare un sogno a tutti quanti. C’è molta strada da fare e cercheremo di renderla più agevole possibile per conseguire il nostro obiettivo finale.

Si parla poco di Gino Montella, e la dirigenza sta svolgendo un grande lavoro sotto il profilo del marketing, considerate le numerose sorprese dispensate ai tifosi rossoblu. Bolle qualcos'altro in pentola per la sfida in casa con il Sorrento, ultima dell’anno solare?

Faremo sicuramente qualcosa di gradito ai tifosi, abbiamo anche intenzione di fare una gara internazionale per festeggiare i cento anni del nostro main sponsor, ovvero la Birra Raffo. Abbiamo in programma una serie di iniziative che vedranno sempre i tifosi come protagonisti: io penso che la squadra debba diventare un tutt’uno con i propri sostenitori. Poi, parlare del mio ruolo non mi compete, devono essere gli altri a giudicare il mio impiego: io sono solo uno dei tanti al servizio del Taranto. Spero di poter dare una mano a questa città, che mi ha innanzitutto reso un uomo di sport libero e trasparente, e spero di aiutarla a raggiungere quel traguardo a cui noi tutti miriamo.

Volete fare un appello per invadere al massimo il “Vallefuoco” di Mugnano, stadio in cui si disputerà la prossima trasferta contro il Pomigliano?

No, nessun appello. Io penso che chi ama il Taranto lo ami visceralmente, non abbia bisogno di essere chiamato alle armi. Sono convinto che anche gli scettici amino il Taranto, e aspettino che questo scetticismo finisca e diventi una piacevole realtà. Sono convinto che, alla fine del girone di ritorno,avremo accorciato sulla prima.

Maurizio Mazzarella