Taranto, i numeri sorridono alla truppa di Panarelli

Domenica prossima, il Taranto conclude la stagione 2018 - 2019 (sesta delle ultime sette, dall'era post D'Addario) e con i titoli di coda,  ormai quasi conclusi, si può assolutamente tracciare un bilancio, al netto del risultato di Cerignola, attestante la bontà dei numeri che sta contraddistinguendo l'era Panarelli. I dati non tradiscono mai e testimoniano il salto di qualità registrato dal Taranto con Panarelli in panchina all'insegna anche della continuità.

Non accadeva, infatti, dalla stagione 2011 - 2012 che un tecnico sedesse sulla panchina ionica dalla prima all'ultima giornata (play off inclusi),  quando il Taranto dell'era D'Addraio, diretto da Davide Dionigi,  concluse il suo percorso nella semifinale play off con la Pro Vercelli, a causa  della nota penalizzazione che impedì, al club tarantino,  la promozione diretta in serie B.

Da quel momento in poi, a partire dalla prima stagione di serie D (2012- 2013),  sulla panchina ionica si sono avvicendati ben quindici tecnici, con alterne fortune, ma mai più con l'animo pugnace del Taranto di Dionigi.

Focalizzando l'attenzione sulla corrente annata e confrontandola con la stagione passata, ovvero nelle due annate gestite dall'attuale compagine societaria, si evince un deciso miglioramento con l'avvento di Panarelli:


Dal confronto tra le due strisce si evince che il Taranto di Panarelli, rispetto a quello precedente, vanta un maggior quoziente punti totalizzato in rapporto alle gare disputate, un maggior numero di reti realizzate, un minor numero di reti subite ed un minor numero di sconfitte. Volendo leggere nello specifico i percorsi dei due tecnici (Panarelli e Cazzarò) i numeri sorridono a Panarelli.


Tornando all'analisi, quest'anno Panarelli subentrato a Cazzarò, dopo la gara interna di Coppa Italia contro il Nardò, è riuscito a modellare il gruppo (non a caso definito dal buon Gigi di "tutti titolari"), adattandosi fino a dicembre ed utilizzando giocatori, non scelti da lui, in modo parco ed intelligente, disorientando gli  avversari e i loro tecnici, schierando tante formazioni e variando i moduli, in alcune occasioni o dall'inizio o durante la gara, riuscendo spesso ad individuare le sostituzioni giuste , spesso decisive per sbloccare il risultato e portarlo dalla sua parte. 

Ha sicuramente mostrato la qualità, non intravista in passato in altri suoi colleghi, di essere un motivatore ed impeccabile gestore del gruppo.

A bilancio sia pure parziale, in quanto manca l'ultimo atto stagionale, a prescindere da quello che accadrà a Cerignola, non si può non riconoscere l'ottimo lavoro svolto da Panarelli in chiave serie C.

Un tecnico giovane, ma dal futuro professionale assicurato.

Fabrizio Di Leo