Taranto, perché credere ancora nel ripescaggio?

Lo scorso 19 maggio, all'indomani della rovinosa caduta del Taranto nella finale di Cerignola, con lo stato d'animo rassegnato, nonostante la bruciatura evidente, si posero immediatamente due domande. La prima: ora cosa succede? La seconda: daremo seguito a quanto preannunciato, ovvero presentare la domanda di ripescaggio per la serie C? Alla prima domanda, rispose in maniera celere, il patron Giove, nelle dichiarazioni post gara, iniziando dall'annunciare il ringraziamento per Panarelli, al termine della stagione agonistica e, quindi, il cambio del testimone sulla panchina ionica. 

Quindi comunicò anche la ristrutturazione societaria, con l'individuazione di nuove figure dirigenziali, a partire dall'ingaggio di un Direttore Sportivo ed il successivo passo, quello del nuovo allenatore, in ottica pianificazione della nuova stagione. In merito alla seconda domanda, la risposta fu quella del Direttore Montella che ribadì l'intenzione della società di continuare a percorre la strada del ripescaggio, secondo le direttive federali, in quanto era un impegno ed obbligo di questa compagine societaria cercare di uscire dalla quarta serie, anche dalla porta di servizio. In realtà l'iter per la presentazione della domanda di ripescaggio, con fondo perduto di €uro 300.000,00, era già stata pianificata, tanto che il venerdì precedente la finale di Cerignola, era giunto a Taranto, l'ingegnere della Lega Pro, per verificare lo stato attuale dello Iacovone ed indicare le prescrizioni affinché lo stesso fosse utilizzabile per il campionato di serie C. 

A seguito di quel sopralluogo, alla presenza tra l'altro del Sindaco Melucci e dei Dirigenti Comunali di Settore e competenti per la manutenzione dello Stadio, di proprietà comunale, ma anche dei rappresentati della Questura, per l'ordine pubblico e naturalmente dell'intero staff dirigenziale societario. In quell'occasione la prescrizione che ne risultò fu quella dell'installazione di un numero di seggiolini sia in gradinata, anello superiore e in Curva Sud, quella ospiti per intenderci in numero definito sulla base della capienza. Altre prescrizioni furono quello del potenziamento dell'impianto di illuminazione (da 800 lux a 1000 lux) sostituzione dei seggiolini mancanti o divelti in tribuna, l'installazione di due/tre telecamere per l'impianto di video sorveglianza, la sostituzione delle panche negli spogliatoi delle squadre. 

Il Comune si è attivato perché i seggiolini fossero installati quanto prima ed in effetti, la fornitura è stata aggiudicata ad una ditta emiliana e i soldi stanziati nonché disponibili sono pari ad €uro 70.000.00, stornati dall'impegno di spesa complessiva di circa €uro 200.000,00. Ora, la preoccupazione che le prescrizioni , come anche per i lavori a campo B, non siano ancora stati cantierazzate, non vuol dire che saranno trascurate, anzi, proprio per questo è necessario che i tempi tecnici dell'Ente pubblico (proprietario) debbono essere rispettati. 

Un rilievo che spesso viene mosso è proprio quello dell'ipotetico ritardo, rispetto a quanto sta avvenendo in altre piazze dove sembrerebbe che, i lavori iniziati siano verso la naturale conclusione degli stessi. E' bene precisare che l'impianto della nostra Città, è un vero e proprio stadio e non un semplice campo sportivo di capienza limitata, quindi avendo già avuto la Licenza Nazionale per disputare il campionato di Lega Pro 2016 - 2017, la visita del tecnico è stata propedeutica per conoscere le attuali prescrizioni e poter riottenere la possibilità di disputare il prossimo campionato di Serie C. 

Ai più, è sfuggito che la visita del predetto tecnico è stata richiesta dal Taranto con accollo della relativa parcella, con tutti gli oneri connessi alla permanenza nella nostra Città ( in quanto il Taranto, al momento appartiene alla LND e non è club della Lega Pro, in tal caso tutti gli oneri sarebbero stati decurtati dalla scheda contabile di Lega) e che il suddetto tecnico, sempre con oneri a carico della società rossoblu, ritornerà, dopo la esecuzione delle prescrizioni, per verificarne l'esatta e corretta effettuazione. 

Ed allora, sgombrando tutti i dubbi e le perplessità, la società ha rispettato, finora, tutti i passaggi di sua competenza, quindi attenderà le determinazioni del Consiglio Federale che scioglierà i dubbi sul completamento del format della serie C, intanto, il club rossoblu è concentrato sulla campagna di rafforzamento per individuare i tasselli, tramite il DS Sgrona, in sintonia con il neo tecnico, Ragno, al fine di comporre una squadra che possa non camminare, non correre, ma galoppare, in modo da creare il vuoto, sin dalle prime giornate nel campionato di serie D, dove probabilmente la differenza la farà il girone in cui il Taranto potrebbe essere inserito e, per una questione di numero elevato delle compagini pugliesi, potrebbe non essere quello tradizionale, ovvero l'H. 

Attendiamo e, mentre Sgrona continua la sua opera, sotto traccia con bocca ermeticamente cucita, Ragno rimane in attesa di sciogliere i dubbi del suo arrivo a Taranto e che, meglio ribadirlo, a causa della scadenza del suo contratto biennale a Potenza il prossimo 30 giugno, non può assolutamente aprire bocca per affermare o smentire l'essere il neo tecnico dei rossoblu ionici, ma può iniziare il countdown prima di liberarsi da vincoli federali ed illustrare idee e programmi tecnici.

Fabrizio Di Leo