Taranto - Real Madrid, l'amichevole che rimase nella storia rossoblu

Un evento storico, una manifestazione surreale ed inimmaginabile, un regalo alla cittadinanza ed un'opportunità di spicco per una città in via di sviluppo. Tutte queste definizioni possono racchiudersi in tre parole: Taranto-Real Madrid.  
"Il grande Real Madrid, una delle squadre più antiche, blasonate e vincenti della storia del calcio ha accettato l'invito del  presidente Di Maggio e verrà a Taranto per disputare un'amichevole agli inizi di settembre". 
La maggior parte dei tifosi di entrambe le squadre pensò ad uno scherzo, ad una delle classiche voci insensate che passando di bocca in bocca finiscono per ingigantirsi e spargersi per tutta la città. 
Il Real Madrid non è solo una squadra di calcio, non è solo un club storicamente potente sia politicamente che economicamente e che proprio per questo ha sempre annoverato tra le proprie fila i migliori calciatori in circolazione, è una vera e propria istituzione.  
Il club nasce nel 1902 con il nome di Madrid F.C. ed in pochi anni attrae le attenzioni di tutta la Spagna, tanto che nel 1920 il re Alfonso XIII in persona gli conferisce l'attributo Real a completarne il nome, oltre ad aggiungere la corona reale nello stemma, proprio per onorare e marcare a fuoco il legame tra la Spagna che conta ed il club della capitale.  
Più che una semplice squadra di calcio il Real rappresenta un circolo elitario che è stato, e sempre sarà, fonte di ispirazione per qualsiasi squadra del mondo. Solo il fatto di accostare tale mostro sacro del football al Taranto fa sorridere l'opinione pubblica dell'epoca che in un primo momento non prese troppo sul serio questa fuga d'informazioni.  
Il 7 settembre 1968, però, la realtà superò anche la più fervida delle menti. Nell'aeroporto di Grottaglie (proprio così, si stava meglio quando si stava peggio...), l'aereo dei blancos apre i propri portelloni permettendo a Francisco "Paco" Gento e compagni di mettere piede per la prima volta in terra tarantina. Sgomento ed euforia nel capoluogo ionico che si riversa in strada alla ricerca dei talenti più cristallini che il calcio dell'epoca potesse offrire. 
L'artefice dell'accordo, forse sarebbe meglio chiamarla impresa, che permise tale evento fu, come suddetto, il presidente rossoblu Michele Di Maggio che tra le sue numerosissime conoscenze vantava dei rapporti con certi dirigenti madrileni che riuscirono a strappare l'assenso dei piani alti della società spagnola. 
Per capire che, anche per l'epoca, fu una manifestazione più unica che rara e completamente inaspettata, basti pensare che lo stesso storico quotidiano "Marca" scrisse in maniera sorpresa e divertita circa questa amichevole davvero inconsueta. 
Accolti in pompa magna, dirigenti e calciatori blancos parteciperanno ad un ricevimento sulla litoranea tarantina per celebrare l'unicità della partita e per lasciare un bel ricordo di Taranto ai campioni madridisti.  
I biglietti, neanche a dirlo, furono esauriti in poche ore ma ovviamente i non paganti andarono a raddoppiare il numero dei presenti nel "Salinella". 
E fu così che tra Tarantini, Spagnoli e "Portoghesi" arrivò il tanto atteso giorno della partita. 
Sul green del "Salinella" scendono in campo, fianco a fianco i Campioni di Spagna in carica, che qualche mese prima hanno conquistato la Liga per la tredicesima volta senza dimenticare le dieci Coppe del Re vinte tra il 1905 ed il 1962, ed un Taranto allestito per vincere il campionato di Serie C, che annovera tra le proprie fila un certo Di Stefano e che attirerà ovviamente l'attenzione di giocatori e giornalisti spagnoli. Ancora oggi sul sito statistico del Real Madrid appare un breve commento di quel match: 
"Il Taranto era una modesta squadra che giocava nella terza divisione italiana. Tra le sue fila aveva un giocatore chiamato Di Stefano". 
Lo scambio di gagliardetti tra Gento ed il nostro Napoleoni è commovente, con il capitano rossoblu visibilmente emozionato nel rappresentare una città intera in un'occasione irripetibile. 
La partita è a senso unico ma non serve neanche specificarlo, probabilmente anche chi ha avuto l'onore di guardarla del vivo ricorderà poco del calcio giocato. Sì perchè al "Salinella" è in corso una festa e poco importa di quello che succede sul terreno di gioco E' un tripudio di grida, coriandoli e risate che pervade l'impianto sportivo mettendo in scena una sorta di Carnevale anticipato. Il Real segnerà quattro reti grazie alla doppietta di Amancio e alle realizzazioni di Veloso e Bueno, ma il Taranto non sfigurò affatto tenendo orgogliosamente il campo e colpendo la traversa nei minuti finali con un tiro di Gagliardelli. A fine partita capitan Napoleoni verrà premiato addirittura come migliore in campo, con buona pace dei calciatori madridisti che non se la saranno presa troppo per la giuria palesemente di parte.  
Chissà se per qualche trucchetto generosamente suggerito da Amancio e Gento o forse per uno strano fenomeno d'osmosi che ha trasferito un po' del talento dei blancos ai rossoblu, ma quell'anno il Taranto riuscì a tornare in Serie B dopo ben ben nove stagioni d'assenza. 
Se basta questo per tornare in B sarà meglio iniziare a contattare Florentino Perez, provare non costa nulla!

Di seguito il tabellino del match:

Taranto, Stadio Salinella 8 Settembre 1968

Taranto: Bertini, Puccini, Rondoni, Napoleoni, Jannarilli, Casini, Ferraro (dal 46′ Malavasi), Di Stefano, Lobascio (dal 72′ Gagliardelli), Fabrizi, Beretti (dal 46′ Pucci)

Real Madrid: Betancort (dal 46′ Junguera), Sanchis, Zunzunegui (dal 46′ Miera); Pirri, De Felipe, Zoco; Perez (dal 46′ Veloso), Amancio, Lopez, Vidal (dal 12′ De Diego), Gento (dal 66′ Bueno)

Arbitro: Gialluisi di Barletta

Reti: 13’pt Amancio, 10’st Veloso, 17’st Amancio, 28’st Bueno

Note: giornata di sole, tappeto erboso in ottime condizioni; spettatori 18 mila con un incasso di 20 milioni di lire circa.

Gabriele Campa