Amarcord, i play-off vinti nel 2006 contro il Rende

11 giugno 2006, siamo nel vivo dei Mondiali tedeschi che dopo soli ventotto giorni vedranno trionfare una fantastica Italia, grazie al rigore decisivo di Fabio Grosso contro gli acerrimi rivali francesi. Un evento storico, soprattutto per chi per motivi anagrafici non aveva ancora ammirato la Nazionale Italiana alzare la Coppa del Mondo. L'evento, per certi versi altrettanto storico, sul quale vogliamo soffermarci però è un altro e si compie esattamente alle ore 17:59 allo stadio "Erasmo Iacovone". Uno stremato arbitro (e come dargli torto), tale sig. Iannone della sezione di Napoli, con le ultime forze a disposizione fischia per tre volte decretando quella che fino ad oggi è stata l'ultima promozione sul campo del Taranto. 

Un finale romanzesco che è la conclusione più adatta per degli spareggi letteralmente epici. Siamo nell'era Blasi, indimenticato presidente che l'anno prima salvò il sodalizio ionico da un fallimento praticamente certo, riuscendo per giunta a conquistare la salvezza in C2 grazie alla vittoria dei play-out. La rosa allestita nella stagione 2005/2006 è di tutto rispetto e l'obiettivo dichiarato è di tornare in Serie B il prima possibile. Spicca su tutti l'attaccante Andrea Deflorio, che nella stagione appena conclusa ha disputato i playoff per la Serie B con la maglia della Reggiana, oltre al ritorno di Pastore e De Liguori che avevano ben figurato in riva allo Ionio qualche anno prima. I propositi per far bene ci sono tutti e la squadra macina bel gioco, soprattutto nel girone di ritorno con l'avvento in panchina di Aldo Papagni che subentra a Raimondo Marino, irrimediabilmente inviso alla maggior parte dei tifosi. 

Il distacco dal Gallipoli è tuttavia ampio, uno squadrone che annovera calciatori del calibro di Clemente, Innocenti e Castillo ed alla fine della stagione regolare la classifica recita Gallipoli promosso con 68 punti ed il Taranto che insegue ben dieci punti sotto. I rossoblu devono aggrapparsi alla speranza play-off ed affronteranno la quinta classificata ovvero il Melfi. Andata molto tesa in Lucania con qualche scontro sugli spalti ed un verdetto drammatico per il Taranto: 3-1 pesantissimo, anche se il gol di Mortari permette di poter pensare ad una difficile ma realizzabile rimonta. Nel ritorno lo "Iacovone" ribolle di rabbia infondendo ai rossoblu la giusta grinta. Primo tempo bloccato che non fa presagire nulla di buono, sugli spalti c'è un clima di sconforto per la mancata reazione della squadra di Papagni. Il secondo tempo, però, è da ricordare: Catania e Deflorio regalano l'insperata finale che si disputerà contro il Rende che in contemporanea ha battuto la Pro Vasto. 

L'andata si gioca in una Cosenza invasa dai Tarantini, il settore ospiti è gremito ed il clima festoso. Il Taranto passa in svantaggio come a Melfi, ma riesce a riacciuffare il pareggio grazie ad una stupenda punizione di Ivano Pastore a dieci dalla fine. Nella sfida conclusiva lo "Iacovone" è a dir poco commovente. Sarà forse l'ultima partita in cui lo stadio tarantino, completamente agibile e senza troppe restrizioni, potrà presentarsi in tutto il suo splendore. Una vera e propria bomboniera rossoblu, in cui ogni settore è pieno fino all'inverosimile. L'ingresso in campo è da brividi: migliaia di trombette accompagnano i calciatori in campo e la Nord mostra il suo "abito della festa" con una stupenda coreografia formata da bandiere rossoblu ed una gigantografia di Taras, simbolo della città. Il terreno, reso pesante dall'abbondante pioggia, rende il match una vera e propria lotta. Appassionante il duello tra i fratelli Ambrosi con Alessandro nei panni di bomber rossoblu e Stefano che dovrà impedirgli di gioire in qualità di portiere del Rende. 


La prima frazione di gioco è un assolo tarantino che in molteplici occasioni sfiora il vantaggio senza tuttavia trovarlo. Nel secondo tempo l'andazzo è identico con il Taranto che attacca furiosamente cercando di evitare i tempi supplementari ed il Rende in completa balìa che si difende come può. Clamorosa l'occasione divorata da Ambrosi che si fa ipnotizzare dal fratello strozzando l'urlo degli oltre ventimila Tarantini presenti. Quando il match ormai sembra indirizzato verso l'inevitabile overtime, Vincenzino De Liguori decide di prendere palla sull'out sinistro, siamo all'88' e quello che succederà dopo resterà per sempre nella storia del calcio rossoblu. 

Sarà il terreno di gioco bagnato, sarà la stanchezza che non gli ha permesso di calibrare il cross alla perfezione, sarà stato per chi ci crede un aiuto dall'alto. La sostanza è che il traversone completamente errato del centrocampista campano va ad insaccarsi beffando Stefano Ambrosi. "Sotto l'incrocio!", rimarrà indelebile per ogni Tarantino il commento di Gianni Sebastio che in preda alla commozione cerca di raccontare quanto accaduto. Quattro minuti di recupero, quelli che bastano per farci arrivare puntuali. Sono le 17:59 ed il Taranto è in perfetto orario all'appuntamento con il destino. Taranto è in festa, siamo in C1. 

Gabriele Campa