Finisce 1-1 il big match di giornata tra Casarano e Taranto. Una partita bella e divertente, con tante azioni da ambo le parti.
Mister Laterza cambia modulo e passa al 4-3-3, scelta dettata forse anche da un campo pesante in cui servivano più giocatori fisici che tecnici, con Santarpia come falso nueve invece della classica prima punta.
Nel primo tempo forse è il Casarano a creare qualcosa in più, ma il Taranto si difende bene e riesce a rendersi pericoloso. Allo scadere Falcone fa un gran cross e Guaita insacca di testa.
Nella seconda frazione decisamente meglio gli ionici che creano tanto e al Mastromonaco colpisce una traversa che grida ancora vendetta.
La beffa arriva poi al 95' quando la difesa non riesce a spazzare una palla che arriva sui piedi dell'ex Favetta il quale sigla il gol del pari.
Passando ai singoli si fa trovare sempre pronto Sposito, specie su due occasioni pericolose della squadra avversaria. A parte l'errore finale bene la difesa, i centrali Guastamacchia e Rizzo arginano le incursioni avversarie, Caldore e Boccia difendono e spingono come al solito.
Molto bene tutto il centrocampo, Diaby si conferma, mentre Matute e Marsili fanno il loro solito grande match.
Davanti eccellente Guaita il quale fa la sua seconda ottima prestazione consecutiva, anche Falcone si fa apprezzare di più rispetto alla scorsa partita. Non bene invece Santarpia da falso nueve, meglio Mastromonaco che entra e si fa vedere di più.
Per concludere il rammarico è davvero tanto vista la prestazione degli uomini di mister Laterza in casa della favorita per la vittoria finale.
Il pareggio sembra stare stretto per come è arrivato e la vittoria sarebbe valsa sicuramente 3 punti d'oro; bisogna anche dire però che ora la squadra ha più consapevolezza di potersela giocare con tutti e che la strada è assolutamente quella giusta. Si sono visti buoni spunti di gioco e l'atteggiamento è stato quello adatto ad una squadra come il Taranto.
Due settimane di tempo ora per migliorare e per prepararsi alla gara di Gravina e ritrovare i 3 punti.
Marco Mannino